Lo Yemen rischia una nuova epidemia di colera


Allarme Unicef-OMS: in Yemen da inizio 2019 riportati 109.000 casi di diarrea acquosa acuta e sospetto colera, un terzo dei casi bambini sotto i 5 anni

yemen guerra epidemia colera aiuti umanitari

In Yemen, dall’inizio dell’anno fino al 17 marzo, sono stati riportati circa 109.000 casi di diarrea acquosa acuta e sospetto colera, con 190 decessi associati da gennaio. Circa un terzo dei casi riportati riguarda bambini sotto i 5 anni. Questo accade a due anni da quando in Yemen si è verificata la più grande epidemia del mondo, con oltre 1 milione di casi segnalati.

“Temiamo che il numero di casi sospetti di colera continuerà ad aumentare a causa dell’arrivo anticipato della stagione delle piogge e visto che i servizi di base, come i sistemi e le reti idriche salvavita, sono distrutti. La situazione è aggravata dalle cattive condizioni in cui si trovano i sistemi per lo smaltimento delle acque reflue, l’utilizzo di acqua contaminata in agricoltura, corrente elettrica inaffidabile per conservare il cibo e lo sfollamento delle famiglie mentre cercano di scappare dalle violenze in aumento, soprattutto a Hodeida e Taiz” affermano Geert Cappelaere, Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa, e di Ahmend Al Mandhari, Direttore regionale dell’OMS per il Mediterraneo Orientale.

“I nostri team in Yemen stanno lavorando giorno e notte insieme a un’ampia rete di partner locali per rispondere e fermare l’ulteriore diffusione e trasmissione delle malattie. Concentrandosi su 147 distretti prioritari, si stanno mobilitando ulteriori aiuti per la salute, l’acqua e i servizi igienico-sanitari. Sono inoltre stati impiegati dei team di risposta rapida. Un totale di 413 centri di cura per la diarrea e centri per la reidratazione orale sono operativi in tutti i 147 distretti prioritari” aggiungono.

“I partner stanno riparando i sistemi idrici e igienici. Nelle settimane passate, abbiamo ampliato le attività di clorurazione per disinfettare le acque in 95 distretti prioritari e abbiamo fornito carburante e pezzi di ricambio per supportare le reti di fornitura dell’acqua e igieniche. Un ciclo di campagna per la vaccinazione orale contro il colera ha raggiunto oltre 400.000 persone in diversi distretti. Nel frattempo, la sensibilizzazione delle comunità ha raggiunto 600.000 persone attraverso campagne porta a porta dall’inizio del 2019 per fornire alle famiglie pratiche igieniche e migliorare la segnalazione di sintomi e la ricerca di cure” proseguono.

L’UNICEF e l’OMS sono impegnati a continuare ad aumentare la risposta per fornire assistenza immediata alle persone colpite e per prevenire un’ulteriore diffusione della malattia. Stanno facendo tutto il possibile per evitare lo scenario del 2017, anche attraverso l’utilizzo tempestivo di misure efficaci e comprovate, fra cui la vaccinazione orale per il colera. Tuttavia, stanno affrontando diverse sfide, fra cui l’intensificazione dei conflitti, restrizione all’accesso e ostacoli burocratici per portare aiuti salvavita e personale in Yemen.

L’UNICEF e l’OMS chiedono di eliminare tutte le restrizioni sulle operazioni umanitarie per rispondere alla diffusione della malattia in altre aree. I team umanitari devono avere pieno accesso per raggiungere ogni bambino, ogni donna, ogni uomo che abbia bisogno di assistenza medica e umanitaria di altro tipo.

“Soprattutto, chiediamo nuovamente insieme la fine dei combattimenti. È il momento che la guerra, lunga quattro anni, arrivi a una fine. Se ciò non dovesse succedere, lo Yemen continuerà a rimanere intrappolato in una rete di malattie, crudeltà e affonderà sempre più in un disastro umanitario senza fine. E i più vulnerabili ne pagheranno il prezzo maggiore” concludono.