In attesa dell’abolizione tra il 30 e il 31 marzo torna l’ora legale


Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo torna l’ora legale in Italia, che durerà per i prossimi sette mesi. L’ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo torna l’ora legale in Italia, che durerà per i prossimi sette mesi. L’ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo torna l’ora legale in Italia, che durerà per i prossimi sette mesi. Per effetto dello spostamento delle lancette degli orologi un’ora in avanti, Terna – la società che gestisce la rete elettrica nazionale – stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 510 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie.

Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte (secondo l’ultimo aggiornamento dell’ARERA a partire dal 1° aprile 2019), la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro. Dal punto di vista ambientale, Terna stima minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 250 mila tonnellate.

Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre che complessivamente, con circa 350 milioni di kilowattora, rappresentano i due terzi del risparmio totale. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.

Dal 2004 al 2018, secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 545 milioni di euro.

L’ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019. Con riferimento alla decisione di abolire i cambi di ora semestrali nell’UE a partire dal 2021, presa dal Parlamento europeo il 26 marzo 2019, Terna ha effettuato un’accurata analisi sulle ricadute per il sistema elettrico italiano in termini di sicurezza e adeguatezza. Il gestore di rete ha preso in esame sia lo scenario attuale sia lo scenario previsionale, simulando l’effetto dei diversi regimi orari (ovvero ora legale tutto l’anno o ora solare tutto l’anno) che il nostro Paese dovrà scegliere di adottare dal 2021. Dallo studio di Terna emerge che lo Scenario ora legale tutto l’anno garantisce il massimo beneficio in termini di risparmi energetici: ai circa 500 milioni di kilowattora che già si risparmiano mediamente con il sistema di ora legale attualmente in atto (ossia per i mesi da aprile a ottobre) si aggiungerebbero, infatti, altri 300 milioni di kilowattora se si estendesse il regime di ora legale anche ai periodi invernali (ossia per i mesi da novembre a marzo), per un beneficio elettrico complessivo annuo di circa 800 milioni di kilowattora, corrispondenti a 400 mila tonnellate di CO2 in meno in atmosfera. Il risparmio economico annuo complessivo ammonterebbe invece a 160 milioni di euro.

Dalla homepage del sito Terna, www.terna.it, è visibile la “curva di carico”, che rappresenta l’andamento del consumo di energia elettrica in Italia in tempo reale.

Coldiretti: con ora legale “jet lag” da cuscino

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Con 1 italiano su 5 che ha difficoltà a dormire bene è importante attutire il “jet lag” da cuscino provocato dal passaggio dall’ora solare a quella legale mangiando pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta dolce.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’obbligo di spostare in avanti di un’ora le lancette dell’orologio nella notte fra il 30 e il 31 marzo per il ritorno dell’ora legale che ci accompagnerà fino al 27 ottobre prossimo.

Il cambiamento dell’orologio incide sulla qualità del sonno con il rischio di ansia, nervosismo, malumore, mal di testa e tensione muscolare ed è quindi importante favorire in ogni modo un corretto riposo e l’alimentazione gioca un ruolo strategico, infatti, ci si addormenta difficilmente sia a digiuno sia in caso di eccessi alimentari con cibi pesanti o con sostanze eccitanti.

La battaglia per il riposo notturno si perde se si eccede con cioccolato, cacao, the e caffè, oltre ai superalcolici che inducono un sonno di qualità cattiva con risveglio al mattino. A cena è fondamentale evitare cibi troppo salati o speziati per cui meglio fare a mano di piatti con curry, pepe o paprika.

Mentre esistono alimenti che aiutano a rilassarsi come pasta, riso, orzo, pane e tutti quelli che contengono un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina, il neuromediatore del benessere e il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. Nella dieta serale quindi vanno bene anche a legumi, uova bollite, carne, pesce, formaggi freschi, mentre gli zuccheri semplici contenuti nella frutta dolce di stagione migliorano la produzione di serotonina.

Tra le verdure del buon dormire al primo posto la lattuga, seguita da radicchio rosso e aglio, perché le loro spiccate proprietà sedative conciliano il sonno, ma non mancano zucca, rape e cavoli. Anche un bicchiere di latte caldo, giusto prima di andare a letto, mette in circolo elementi che favoriscono una buona dormita per via di sostanze calmanti, presenti pure in formaggi freschi e yogurt. Bene poi la tradizionale tisana di camomilla con l’accortezza però di non lasciarla in infusione per più di due minuti, altrimenti si rischia l’effetto contrario.