Nuovo rapporto UNICEF: dal rischio cicloni nelle aree costiere alla siccità nelle zone interne, in Bangladesh a rischio le vite e il futuro di 19 milioni di minori
Secondo l’UNICEF le inondazioni, i cicloni e altri devastanti disastri ambientali legati al cambiamento climatico stanno minacciando le vite e il futuro di oltre 19 milioni di bambini in Bangladesh.
Secondo il nuovo rapporto UNICEF “A Gathering Storm: Climate change clouds the future of children in Bangladesh” (“Una grande tempesta: il cambiamento climatico annebbia il futuro dei bambini in Banglades), anche se il Bangladesh ha sviluppato una grande resilienza, sono necessari maggiori risorse e programmi innovativi per evitare il pericolo del cambiamento climatico per i cittadini più giovani del paese.
“Il cambiamento climatico sta aggravando la minaccia ambientale che colpisce le famiglie delle comunità più povere del Bangladesh, lasciandole senza la possibilità di tenere i propri figli in case sicure, con cibo, cure mediche e istruzione adeguati,” ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF che all’inizio di marzo 2019 è stata in missione in Bangladesh. “In Bangladesh e nel mondo, il cambiamento climatico può annullare molti dei traguardi che i paesi hanno raggiunto nella sopravvivenza e sviluppo dei bambini.”
Il rapporto sottolinea che la topografia pianeggiante del Bangladesh, la densità della popolazione e la debolezza delle infrastrutture, rendono il paese vulnerabile a forze potenti e imprevedibili che il cambiamento climatico sta aggravando. La minaccia è sentita dalle pianure soggette a inondazioni e siccità nel nord del paese, fino alla costa devastata da tempeste lungo il golfo del Bengala.
In seguito a interviste condotte con famiglie, leader e funzionari delle comunità, l’UNICEF ha affermato che l’unione di eventi metereologici estremi – come inondazioni, temporali, cicloni e siccità – e fenomeni di lungo periodo direttamente legati al cambiamento climatico – come l’innalzamento dei livelli del mare e l’intrusione di acqua salata – stanno spingendo sempre più le famiglie verso povertà e sfollamenti. In questi casi, l’accesso dei bambini ai servizi scolastici e sanitari è gravemente interrotto.
Tra i bambini maggiormente colpiti, circa 12 milioni vivono nei pressi di potenti sistemi fluviali che attraversano il Bangladesh e straripano regolarmente. La più ampia e recente inondazione del fiume Brahmaputra nel 2017 ha colpito almeno 480 cliniche sanitarie per le comunità e danneggiato circa 50.000 pozzi tubolari, essenziali per garantire acqua sicura alle comunità.
Altri 4,5 milioni di bambini vivono in aree costiere regolarmente colpite da potenti cicloni, compreso circa mezzo milione di bambini rifugiati rohingya che vivono in fragili rifugi di bambù e plastica. Altri 3 milioni di bambini vivono nell’entroterra, dove le comunità agricole soffrono per l’ampliarsi dei periodi di siccità.
Il rapporto mostra che il cambiamento climatico è un fattore chiave che sta spingendo la popolazione più povera del Bangladesh ad abbandonare le case e comunità e a provare a ricostruire la sua vita in altri luoghi. Molti si dirigono verso Dhaka e altre città più grandi, dove i bambini rischiano di cadere vittime di pericolose forme di lavoro e matrimoni precoci. Il rapporto cita ricerche che dimostrano che in Bangladesh ci sono già 6 milioni di migranti causati dal cambiamento climatico, un numero che potrebbe raddoppiare entro il 2050.
“Quando le famiglie migrano dalle loro case nel paese a causa del cambiamento climatico, i bambini praticamente perdono la loro infanzia”, ha dichiarato Edouard Beigbeder, Rappresentante UNICEF in Bangladesh. “Nelle città affrontano pericoli, deprivazione e la pressione di lavorare nonostante il rischio di sfruttamento e abuso.”
L’UNICEF ricorda che dagli inizi degli anni 90, investimenti e azioni – sui programmi di preparazione ai disastri e riduzione dei rischi – hanno reso le comunità vulnerabili in Bangladesh maggiormente resilienti ai pericoli causati da shock climatici. Per esempio, negli ultimi decenni, si è registrata una significativa riduzione dei tassi di mortalità dovuti a cicloni.
Il rapporto chiede alla comunità internazionale e agli altri partner di supportare i governi ad attuare una serie di iniziative per proteggere i bambini dagli effetti del cambiamento climatico. Un esempio è la tecnologia promossa dall’UNICEF e altri partner grazie alla quale le comunità che vivono lungo le coste vengono aiutare a proteggere le scorte vitali di acqua potabile dall’intrusione di acqua salata dal mare. Il sistema – conosciuto come Managed Acquifer Recharge – è operativo in circa 75 comunità ed è pronto per essere portato su scala maggiore.