Gig economy: ecco come le nuove norme dell’Unione europea accresceranno i diritti dei lavoratori e assicureranno migliori condizioni di lavoro per tutti
Gli eurodeputati sono pronti a votare l’accordo provvisorio raggiunto con i ministri europei sui nuovi diritti minimi per i lavoratori dipendenti. Scopo delle nuove regole è garantire nuovi diritti per i lavoratori più vulnerabili, come quelli della gig economy (economia dei lavoretti, ossia dei lavoratori impiegati nelle forme di impresa nate con l’epoca digitale) che godono di contratti atipici o prestano servizio per lavori non standardizzati.
Con le nuove norme si garantisce protezione per i lavoratori, assicurando loro condizioni di lavoro più trasparenti e prevedibili, come la lunghezza del periodo di prova, le ore di lavoro e la gratuità dei corsi di formazione obbligatori. Le regole prevedono che i datori di lavoro non possano impedire ai dipendenti di assumere altri impieghi al di fuori del tempo di lavoro. Viene introdotto inoltre, per tutti i nuovi impiegati, il diritto a ricevere entro una settimana tutte le informazioni chiave sulle responsabilità in materia di condizioni di lavoro. Un passo importante per le politiche sociali europee.
Protezione del lavoro flessibile
I cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro, per esempio la crescente digitalizzazione e la nascita di nuovi modelli di impresa in cui le posizioni a tempo determinato sono comuni e le organizzazioni stipulano contratti con lavoratori autonomi per assunzioni a breve termine (la cosiddetta gig economy o economia dei lavoretti), hanno portato alla progressiva comparsa di lavori atipici.
Nel 2016 un quarto dei contratti di lavoro ricadeva in una forma di lavoro atipica. Il mercato del lavoro richiede contratti di lavoro flessibili, ma questa flessibilità deve godere di una protezione minima.
Le nuove norme si applicheranno ai lavoratori che prestano servizio per un certo periodo di tempo per e sotto la direzione di un’altra persona in cambio di remunerazione e a chiunque lavori in media tre ore a settimana e dodici ore in quattro settimane. Ciò significa che anche i lavoratori domestici, su richiesta, intermittenti, basati su voucher e piattaforme, tirocinanti e apprendisti, potranno godere delle nuove norme. I lavoratori puramente autonomi sarebbero invece esclusi dalle nuove norme.
Una volta adottate dal Parlamento europeo, le norme devono essere approvate anche dai ministri europei.
Cosa fa l’Europa per difendere i diritti dei lavoratori
L’UE lavora costantemente per migliorare le condizioni di lavoro. Di recente, il Parlamento ha approvato le norme che aiutano i lavoratori con figli o responsabili dell’assistenza di familiari a conciliare carriera e famiglia. È stata inoltre adottata una riforma che migliora la protezione dei lavoratori distaccati.
L’UE ha inoltre fissato le norme in materia di tempo di lavoro, di salute e sicurezza sul luogo di lavoro e, per i dipendenti che lavorano in un altro stato membro, di sicurezza sociale.