PAN pesticidi all’esame del Governo: il 14 aprile le associazioni ambientaliste lanciano un flash mob per l’agricoltura sostenibile
I tre Ministeri MIPAAFT, MATTM, SALUTE stanno elaborando la bozza del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi in Italia, scaduto il 12 febbraio.
L’elaborato dovrà essere presentato entro fine aprile, a seguito del quale la bozza sarà aperta alla presentazione di osservazioni e proposte di emendamenti da parte di Regioni e altri Enti pubblici, Associazioni di categoria, professionisti, Associazioni di protezione ambientale, comitati di cittadini o singole persone interessate.
Il 14 aprile in tutta italia scenderanno in piazza associazioni, movimenti e comitati di cittadini interessati con azioni pacifiche di FLASH MOB. L’obiettivo è quello di chiedere al governo un PAN Pesticidi che promuova un’agricoltura più sostenibile e attenta alla salute di cittadini, ambiente e dei tanti insetti che vivono nel nostro territorio.
Che cos’è il PAN Pesticidi
Il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN Pesticidi) è il piano che promuove l’uso di tecniche ed approcci biologici come alternativa ai prodotti chimici di sintesi.
L’Italia ha recepito la Direttiva europea 2009/128/CE per promuovere l’utilizzo sostenibile dei pesticidi nel 2012 con il decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, «Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi». Nel 2014 il primo PAN Pesticidi è stato adottato ufficialmente.
Il PAN in questione è scaduto quest’anno, il 12 febbraio 2019, ed è ora in corso la sua revisione da parte dei tre Ministeri competenti (MIPAAFT, MATTM, SALUTE), revisione che si concluderà con l’apertura della consultazione pubblica prevista entro il mese di aprile 2019.
Il PAN precedente
Come spiega il WWF:
- NON aveva definito obiettivi quantitativi vincolanti di riduzione dei pesticidi.
- NON comprendeva l’obiettivo di sostituire totalmente i pesticidi con metodi non chimici per le aree più vulnerabili identificate dal piano.
- NON prevedeva norme cogenti per la tutela delle abitazioni e delle colture in agricoltura biologica, riducendo i rischi di una possibile contaminazione accidentale.
- NON prevedeva obblighi cogenti e divieti per l’uso dei pesticidi nelle città per la manutenzione del verde urbano, pubblico e privato.
- NON prevedeva alcuna limitazione per l’utilizzo di pesticidi da parte dei privati in orti e giardini.
- NON sono state applicate le “Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette” definite dal decreto del 10 marzo 2015.
Le proposte
Quest’anno il WWF si è unito alla Campagna “Cambia la Terra” promossa da Federbio ed altre Associazioni per denunciare gli impatti dei pesticidi sulla salute umana, sull’ambiente e sulla natura e promuovere un’agricoltura biologica.
Insieme sono state definite le proposte di regole obbligatorie e vincolanti che il nuovo PAN Pesticidi deve prevedere a tutela della salute dei cittadini, della biodiversità e delle produzioni con metodi biologici:
- Il 40% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) nazionale deve essere condotta con il metodo biologico entro il 2030.
- Indicare le distanze minime di sicurezza dalle abitazione, dalle aree pubbliche e dalle coltivazioni biologiche per i trattamenti fitosanitari.
- Prevedere misure regolamentari (obblighi e divieti) per l’utilizzo di principi attivi, di cui è stata accertata la pericolosità per habitat e specie selvatiche, nei siti Natura 2000 e nelle aree Naturali protette.
- Adottare tecniche biologiche per la manutenzione nelle aree non agricole (rete ferroviaria, viaria).
- Vietare l’uso del glifosate in Italia entro il 2022
- Definire criteri più rigorosi per la concessione delle deroghe per l’utilizzo di principi attivi vietati a causa della loro pericolosità per la salute umana e per gli ecosistemi
- Rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, nel suolo e nel cibo
- Maggiore formazione dei tecnici e degli agricoltori per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, con l’obbligo di fornire sempre informazioni anche sulle tecniche e pratiche agroecologiche alternative all’utilizzo della chimica di sintesi.