Uecoop chiede di fermare il caro benzina scattato sulle reti nazionali dei distributori alla vigilia della Pasqua con milioni di italiani pronti a spostarsi
Fermare il caro benzina scattato sulle reti nazionali dei distributori alla vigilia della Pasqua con milioni di italiani pronti a spostarsi e le imprese in piena attività per dribblare la frenata dell’economia. E’ quanto afferma Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, in relazione all’aumento del costo del pieno salito in media di un centesimo al litro su benzina e diesel nell’ultima settimana mentre le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo non hanno mostrato particolari variazioni.
Un rifornimento self service – spiega Uecoop su dati Quotidiano Energia – costa 1,608 euro al litro per la benzina e 1,502 euro al litro per il diesel, ma ovviamente si tratta di valori medi mentre sul territorio nazionale ci sono prezzi superiori anche di diversi centesimi al litro a seconda che si vada in una stazione servita oppure che si faccia il pieno in autostrada.
Quello del pieno è uno dei costi più pesanti per le famiglie e le imprese con l’Italia che è nella top ten mondiale dei paesi dove il carburante costa di più secondo rilevazioni Globalpetrolprices.com. Negli ultimi venti anni – spiega Uecoop – i prezzi della benzina sono cresciuti del 75,9%, il diesel ha registrato un rialzo del 47,7% e il GPL del +49,9%.
Pesante l’impatto delle tasse che nell’ultimo anno hanno inciso per il 63% sul prezzo al dettaglio della benzina e per il 59,5% per quello del gasolio: in pratica ogni volta che un automobilista si ferma alla stazione di servizio per un pieno da 55 litri lo Stato si mette in tasca oltre 48 euro sul diesel e più di 55 euro sulla benzina, fra accise e Iva. La spesa per i carburanti – conclude Uecoop – ha pesanti ripercussioni sui bilanci delle famiglie e delle imprese.