Cosa resta della Cattedrale gotica di Notre-Dame a Parigi dopo il grave incendio: in salvo la struttura, la facciata con le due torri campanarie e i tesori custoditi all’interno della cripta
La Cattedrale di Notre-Dame è salva ma profondamente ferita dal grave incendio che si è sviluppato alle 19 del 15 aprile 2019, un giorno che resterà nella storia.
Mentre si avviano alla conclusione le operazioni di spegnimento del rogo, del gioiello gotico, simbolo della Francia e tra i monumenti più visitati al mondo (13 milioni di turisti ogni anno), resta ben poco.
La guglia è crollata, così come parte della volta centrale del monumento Patrimonio Unesco dal 1991. Gli interni in legno, avvolti dalle fiamme, sono bruciati ma la struttura, la facciata con le due torri campanarie e i tesori che custodisce, come “la corona di spine” di Cristo, sono in salvo.
Le cause dell’incendio
Sulle cause del terribile incendio è stata aperta un’inchiesta. Secondo quanto emerso fin dai primi attimi del rogo, la causa andrebbe ricercata nei lavori di ristrutturazione che da alcuni giorni avevano preso il via a Notre-Dame. A prendere fuoco per prima, infatti, sarebbe stata un’impalcatura posta sul tetto. Da lì le fiamme hanno avvolto quasi per intero la Cattedrale.
Il presidente francese Macron, che ieri sera ha raggiunto l’Ile de la Cité rinviando un atteso discorso televisivo, ha affermato: “Abbiamo evitato il peggio grazie al coraggio dei pompieri (uno dei quali è rimasto ferito in modo grave, ndr), abbiamo salvato la struttura, la facciata”. Poi ha concluso: “La ricostruiremo, tutti insieme. è quello che i francesi si aspettano, che la nostra storia merita”.