Dal drone subacqueo ai fattori molecolari per identificare la provenienza dell’olio d’oliva. Quando il ricercatore entra in azienda: ecco i progetti del bando FABER 2
Dallo sviluppo di un drone subacqueo per le ricerche archeologiche allo studio di fattori molecolari per identificare la provenienza dell’olio d’oliva. Sono progetti complessi e altamente innovativi quelli nei quali sono impegnati gli 11 ricercatori che entrano in altrettante aziende della Città Metropolitana di Firenze e della provincia di Arezzo, grazie al nuovo bando FABER 2.
È l’esito del progetto biennale di Fondazione CR Firenze, Confindustria Firenze e Fondazione per la ricerca e l’innovazione, promossa dall’Università degli Studi di Firenze e dalla Città Metropolitana di Firenze, che ha come obiettivo la promozione dell’innovazione sul territorio e la valorizzazione dei talenti che questo esprime. I ricercatori sono stati assunti grazie al contributo di Fondazione CR Firenze che ha messo a disposizione per ciascuno un importo di 25 mila euro, per un totale di 275 mila euro, sotto forma di contributo ai costi per l’assunzione nelle aziende con contratto annuale, rinnovabile per un’ulteriore annualità.
Gli inserimenti lavorativi (con un costo minimo aziendale di 35 mila euro e dunque con una parte direttamente a carico dell’azienda di almeno 10 mila euro) da un lato mirano a valorizzare le eccellenze ed i talenti del mondo della ricerca toscana e dall’altro supportare le imprese del territorio nello sviluppo di nuovi prodotti e/o strategie di produzione. La precedente edizione del bando ha portato all’assunzione di sette ricercatori a tempo indeterminato in sei aziende. Ecco chi sono i nuovi vincitori.
Claudia Battistini, 34 anni, laureata in Scienze Chimiche con specializzazione in Chimica supramolecolare, dei materiali e dei nanosistemi. Ha conosciuto l’azienda Ceramiche Virginia Srl grazie ad un progetto per ridurre la porosità della maiolica montelupina al fine di diminuirne la caratteristica di assorbimento in acqua, che svolgeva nel consorzio interuniversitario INSTM. Oggi da assunta, grazie al progetto FABER 2, continuerà a sviluppare un dispositivo filtrante in terracotta per il trattamento domestico dell’acqua potabile efficace per ridurre la presenza dei metalli pesanti.
Edoardo Milliotti è stato assunto dal centro di ricerca Re-cord che studia la conversione delle biomasse. Ha 30 anni e si occupa della conversione degli scarti di diverse filiere, da quella agricola a quella delle aziende che producono energia, in qualcosa di utile. “Tramite la conversione termochimica – spiega – si può valorizzare in energia, combustibili e prodotti ad alto valore aggiunto ciò che rappresenta a tutti gli effetti uno scarto e quindi un costo di smaltimento per le aziende”. Così ad esempio un residuo che dovrebbe essere smaltito in discarica o in un termovalorizzatore può essere trasformato in un combustibile o in un prodotto utile come i carboni attivi.
Con una laurea in ingegneria energetica e un dottorato di ricerca in ingegneria industriale, FABER 2 ha dato la possibilità di far rientrare in Italia uno dei cosiddetti “cervelli in fuga”, Vincenzo Calabrò, siciliano di origini, toscano d’adozione. Dottore di ricerca in robotica, per 7 anni ha lavorato in Norvegia, prima in un’azienda leader nel settore del controllo delle imbarcazioni e sistemi offshore e poi in una start-up che si occupava di sensori e sistemi di navigazione inerziali. Riporta a casa la sua preparazione maturata all’Università di Pisa e il suo bagaglio di esperienze che metterà a disposizione della MDM Team Srl. Si occuperà dello sviluppo di un veicolo sottomarino dell’azienda che viene usato per esplorazioni e raccolta dati. Il suo compito sarà quello di migliorarne le prestazioni e le capacità per renderlo più funzionale a livello industriale.
Francesco Benelli, 29 anni, laureato in Chimica lo scorso febbraio all’Università di Firenze, lavorerà con l’azienda O.B.I. Spa, che si occupa di accessori per l’industria della moda. “Con questo progetto – spiega – andremo ad aumentare il rendimento e durata dei bagni galvanici tramite le conoscenze nel campo dell’elettrochimica che ho acquisito durante il mio percorso di studi. E sviluppare anche nuovi metodi per la valutazione della corrosione tramite metodi non distruttivi che hanno minore impatto ambientale”.
Alessandro Bacciottini, 25 anni, ingegnere informatico laureato lo scorso febbraio, entra nell’azienda TE.SI.FER. Srl, che si occupa di impianti di sicurezza, segnalamento e TLC in ambito ferroviario e sistemi a guida vincolata. Proprio lui studierà un software dedicato che permetta all’interno di una piattaforma unica di velocizzare i processi di progettazione dell’azienda.
Nella SmartCAE Srl, Giacomo Daini, 35 anni, laureato in ingegneria aerospaziale all’Università di Pisa, si occuperà invece della progettazione di sistemi in grado prevedere l’interazione di strutture con i fluidi, ad esempio l’ala di un aereo con l’aria, oppure gli scambi termici di dispositivi elettronici come anche un televisore con l’aria.
Gaia Meoni , 27 anni, laureata in biologia molecolare e genetica, ha un dottorato in biologia strutturale. Si occuperà di utilizzare la risonanza magnetica nucleare per la caratterizzazione di matrici alimentari, lavorando per ricercare fattori molecolari in grado di dimostrare l’esatta provenienza geografica dell’olio d’oliva.
Ancora Francesco Giuseppe Pezzuto in B&C Speakers Spa, Luca Niccoli in Ceam Srl, mentre sono in attesa di inserimento il ricercatore della Eco-Tech Finish Srl e in attesa di assegnazione quello della Gestione Silo Srl.
“Siamo lieti di vedere concretizzata questa nuova edizione di FABER – ha affermato Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze – la Fondazione è molto attenta ai giovani ricercatori e sensibile al tema del trasferimento tecnologico in azienda: per noi è un dovere nei confronti delle giovani generazioni e delle piccole medie imprese del nostro territorio. Abbiamo scelto, tre anni fa, di utilizzare questa strategia consapevoli che aiutare l’inserimento di personale qualificato e di competenze avanzate nelle imprese, rappresenti una vera opportunità di crescita e innovazione. Allo stesso tempo offrire la possibilità a questi giovani ricercatori di restare nel nostro Paese e mettere a frutto le loro competenze per lo sviluppo della conoscenza e della ricerca industriale è per noi una grande soddisfazione. Da parte nostra mettiamo idee, risorse e poca burocrazia”.
“Siamo molto contenti di questa seconda edizione del progetto FABER in primis in termini di trasferimento tecnologico – ha dichiarato Andrea Arnone, Presidente della Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione e prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con il territorio e con il mondo delle imprese dell’Università di Firenze – i nostri giovani avranno l’opportunità di dare il proprio contributo al tessuto produttivo metropolitano mettendo a frutto “sul campo” le competenze acquisite durante la carriera universitaria e maturate attraverso l’attività di ricerca. Siamo certi che proseguendo questo percorso avviato con la prima edizione di FABER, sempre in collaborazione con la Fondazione CR Firenze e Confindustria Firenze, potremo continuare a contribuire a rendere più attrattive sui mercati le aziende del nostro territorio”.
“Con il progetto FABER stiamo rispondendo concretamente alla richiesta delle nostre imprese di avere supporto da parte dei centri di conoscenza e di competenza universitari per l’industrializzazione del proprio progetto – ha sottolineato Luigi Salvadori, Presidente di Confindustria Firenze -. Il progetto, inoltre, ha il positivo effetto di far conoscere ai talenti, laureati e ricercatori, le molteplici realtà imprenditoriali del nostro territorio, così da contribuire al loro sviluppo e alla loro crescita”.