Oggi il 50esimo anniversario del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il Ministero dei beni culturali: “Profondo sentimento di gratitudine per il loro lavoro”
Oggi il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale festeggia il 50° anniversario della sua nascita con la mostra dal titolo L’Arte di Salvare l’Arte. Frammenti di storia d’Italia,allestita nella sede del Palazzo del Quirinale.
In questo mezzo secolo i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio culturale hanno salvato migliaia di opere che altrimenti sarebbero state sottratte al patrimonio dello Stato: oltre ottocentomila beni recuperati, più di un milione di reperti archeologici sequestrati e provenienti da scavi clandestini, circa un milione di opere false sequestrate e oltre sedicimila reperti rubati in Italia e restituiti dall’estero. Il Ministero per i beni e le attività culturali, guidato dal Ministro Alberto Bonisoli, non può che essere profondamente grato al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e a tutti i carabinieri per questi importanti risultati conseguiti.
La mostra rende omaggio all’impegno, alla passione e al sacrificio di donne e uomini che quotidianamente difendono la memoria dell’identità del nostro Paese da qualsiasi rischio ed emergenza, come criminalità nazionale e internazionale, calamità naturali e conflitti armati. L’esposizione contribuirà a sensibilizzare maggiormente la coscienza culturale sul tema della tutela del patrimonio artistico: una responsabilità che riguarda tutte le componenti della società, dai cittadini ai singoli visitatori.
Nei giorni scorsi inoltre la Zecca dello Stato ha realizzato una moneta per il 50° anniversario della fondazione del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Sulla moneta dal valore nominale di 5 euro, con una tiratura di 5000 pezzi, rappresenta sul dritto, in primo piano, il logo ufficiale del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale; sullo sfondo si vede la sede storica del Comando di Piazza Sant’Ignazio a Roma; in alto si può ammirare invece una libera interpretazione del simbolo dell’Arma, la “granata”; in basso, infine, il nome dell’autore “L. De Simoni” e la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”.