Enrico Petronio torna all’Auditorium Parco della Musica di Roma nell’ambito del progetto To Be…Shakespeare
Shakespeare e gli astri nella costruzione delle sue opere e personaggi. Giunge ad un nuovo appuntamento all’Auditorium Parco della Musica di Roma l’esplorazione di Enrico Petronio sul Bardo, nell’ambito del progetto To Be…Shakespeare. Dopo i precedenti incontri dedicati rispettivamente al rapporto della scrittura shakespeariana con Roma, i Social Media, Mercuzio e le Donne, è ora la volta di “To be 12”, in programma sabato 4 maggio alle ore 11 nell’area Studios.
Partendo dai concetti di Astrologia Naturale, Natura, Materia, Scelta libera e Misericordia, fondamenti di tutta l’opera shakespeariana, verranno analizzati dodici grandi personaggi e i corrispettivi segni zodiacali le caratteristiche dei quali – secondo Petronio – sono stati volutamente e coscientemente costruiti da Shakespeare nel linguaggio e nell’agire, seguendone passo per passo il cammino lungo l’arco drammaturgico. Tale teorie verranno evidenziate anche attraverso un coinvolgimento pratico degli attori Barbara Esposito e Giacomo Baroncini nel lavoro sul personaggio in scena, utilizzando le energie psico-fisiche del rispettivo segno zodiacale: ad esempio nella scena del dialogo fra Benedetto e Beatrice di “Molto rumore per nulla”, costruito secondo il segno dei Gemelli o nel monologo di Benvolio in “Romeo & Giulietta”, sotto il segno della Bilancia.
“La mia ricerca in questo ambito è doppia – dichiara Petronio – vista anche la mia predilezione a trovare il giusto mezzo fra ciò che due diversi imputati rivendicano, o fra ciò di cui sono accusati, esattamente come, secondo Shakespeare, nessuno ha mai solo torto e nessuno ha mai solo ragione”.
Il primo itinerario prescelto è quello storico, che parte dall’indagine accademica: sono i fatti, o meglio, le tesi sui fatti, che si basano sui testi, e possono avere conseguenze interessanti per capire come funzionava e operava l’autore, non solo genio ‘illuminato’, ma profondo conoscitore della dottrina astrologica, considerata all’epoca mera ‘para-scienza’, superstizione.
Il secondo percorso verso l’analisi delle dodici differenti personalità – come anche Jung riscontrava nel XX secolo – è invece quello, nello specifico del personaggio e della storia scritta dal Bardo, della relazione fra macrocosmo (l’Universo) e microcosmo (gli Esseri viventi), del significato biologico del tempo, del principio del libero arbitrio, che è ciò che sempre possiede l’essere umano e che lo obbliga a compiere delle scelte di cui poi pagherà le conseguenze.
Una vera e propria “geografia del testo”, come spiega Petronio mirata a scandagliare vocalmente, prossemicamente e psicologicamente le azioni e le relazioni tra i caratteri prescelti in base ad una specifica tipologia zodiacale. Ariete-Romeo, Toro-Prospero, Gemelli-Benedetto, Cancro-Riccardo III, Leone-Re Lear, Vergine-Porzia, Bilancia-Benvolio, Scorpione-Ermione, Sagittario-Angelo, Capricorno-Giulietta, Acquario-Mercuzio, Pesci-Amleto sono congetture, studi e ipotesi da condividere tra attore, lettore e spettatore per calarsi nell’intero universo shakespeariano; un mondo in cui, secondo Petronio, è possibile partire dal silenzio per far nascere un fiore nelle carni.
Enrico Petronio – Lo zio Willy – Un esploratore shakespeariano
Enrico Petronio comincia la sua formazione d’attore al Richmond Drama College nel Regno Unito per proseguire poi alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler e diplomandosi successivamente in regia con Luca Ronconi. Ha continuato a formarsi negli anni lavorando come assistente alla regia per Ronconi, Lievi e Pasetti, in Italia e all’estero. È stato insegnante di teatro per i ragazzi nelle scuole, ha creato e diretto per sei anni una rassegna di teatro in provincia di Bologna.
Due anni fa ha creato il progetto Lo zio Willy, portale web attraverso il quale raccontare l’opera di Shakespeare, “fare” Shakespeare uscendo dalla prigionia della scena di un teatro ed usare il mondo (la casa, i parchi, le strade, l’auto… qualsiasi cosa faccia parte della nostra vita reale ) come scenografia naturale, come unica location eternamente originale e contemporanea, per rappresentare la bellezza dei pensieri shakespeariani e la verità della poesia.
Quest’anno ha presentato il progetto TO BE…SHAKESPARE all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con cinque lezioni-spettacoli “a tema”.