Produzione in crescita e apprezzamento nella GDO: il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina ha chiuso il 2018 con un trend positivo dei volumi complessivi
Il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina ha chiuso il 2018 con un trend positivo dei volumi complessivi, dimostrando il sempre crescente apprezzamento per il prodotto. La produzione totale di Bresaola della Valtellina IGP registrata nello scorso anno ammonta a oltre 13mila tonnellate di prodotto, con una crescita del +3,28% rispetto al 2017 (+48% dal 2000), ed un valore alla produzione di 232 milioni di euro, per un settore che conta circa 1.400 addetti. In totale, i produttori hanno avviato all’IGP oltre 36.000 tonnellate di carne bovina, di cui il 90% di taglio punta d’anca.
Sul totale di Bresaola della Valtellina IGP prodotta nel 2018, l’export rappresenta il 9%, con 1,3 tonnellate di prodotto (+0,54% rispetto al 2017) esportate in territorio europeo (Francia, Germania, UK, Belgio, Irlanda, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia, Spagna, Austria, Croazia, Polonia, Romania, Lituania, Slovenia, Repubblica Ceca) e al di fuori dell’Unione Europea (Svizzera, Canada, Emirati Arabi, Qatar, Libano, Armenia, Macedonia, Serbia, Montenegro, Libano, Filippine, Hong Kong, Kenya, Seychelles).
Il 77% della produzione è destinato al mercato nazionale della grande distribuzione, e a guadagnare spazio è soprattutto il consumo in vaschetta, che copre quasi metà della produzione, confermandosi la tendenza emergente.
Continuano a crescere i consumi di un prodotto tradizionale, certificato IGP, che gode di alta notorietà e affidabilità in fatto di qualità e sicurezza tanto da essere elemento di scelta molto rilevante e che risponde alle esigenze e ai valori del consumatore contemporaneo. Lo testimoniano anche i risultati emersi nel corso dell’ultimo convegno dal titolo “La creazione di valore nel mercato dei salumi DOP e IGP” realizzato dal REM Lab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati).
INDICAZIONE GEOGRAFICA E RUOLO DEL CONSORZIO DI TUTELA TRA I PRINCIPALI FATTORI DELLA PERCEZIONE DEL VALORE
I prodotti a marchio certificato DOP e IGP rappresentano categorie nate per valorizzare le eccellenze agroalimentari e, pertanto, devono essere tutelati. Secondo i risultati dei ricercatori REM Lab, i consumatori inseriscono nella Top Ten dei valori associati ai marchi certificati, in primis la qualità che è il valore che emerge con maggiore forza (46,8%), e a seguire la sicurezza, la bontà, la tracciabilità e il controllo. Anche con riferimento alla Bresaola della Valtellina IGP, per il 46% dei consumatori la presenza della certificazione IGP è sinonimo importante di qualità. Le motivazioni? I prodotti DOP e IGP sono espressione di territori specifici (91,3%), sono garanzia di controlli effettuati da enti di certificazione (87%), sono sinonimo di maggiore qualità (84%), rappresentano un riconoscimento a livello nazionale ed internazionale (76%), perpetuano antiche ricette tradizionali (75%), sono controllati da un Consorzio di Tutela (75%). I Consorzi di Tutela godono infatti di ottima credibilità. La fiducia nei loro confronti è molto alta, in quanto gli è riconosciuto un oggettivo ruolo di garanzia. Per quanto riguarda la Bresaola della Valtellina IGP, il successo è legato indissolubilmente all’attività svolta dal suo Consorzio, istituito il 23 maggio 1998. In questi 20 anni, il gradimento degli Italiani per la Bresaola della Valtellina IGP è aumentato in modo costante ed esponenziale tanto da registrare un incremento dei consumi del +45%.
“Dal 1996 la Bresaola della Valtellina è garantita dall’Igp – commenta Franco Moro, Presidente del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina – marchio utilizzato esclusivamente dalle aziende certificate della provincia di Sondrio, che si attengono al rigoroso Disciplinare di produzione. Sono 42 milioni gli italiani che scelgono la Bresaola della Valtellina Igp, che negli anni è passata da prodotto tipico della zona di Sondrio, a eccellenza nazionale di largo consumo. Con il nostro Disciplinare e la certificazione di Indicazione Geografica Protetta, siamo riusciti a perpetuare passione e amore per il territorio, e a comunicarlo con trasparenza verso il consumatore. I risultati raggiunti sono motivo di grande soddisfazione per il nostro Consorzio di tutela. Attivare nuovi sbocchi e rendere questo prodotto un ambasciatore della qualità valtellinese in Europa e nel mondo intero, è uno degli obiettivi che ci siamo posti, ferma restando la necessità imprescindibile di salvaguardarne le caratteristiche organolettiche e qualitative identitarie”.