Il premier Conte prende la sua decisione: no al voto del Consiglio dei ministri, sì al decreto di revoca. Il Sottosegretario Siri è fuori dal Governo
Il Consiglio dei Ministri, sentito dal Presidente Giuseppe Conte in ordine alla proposta di revoca della nomina del sen. Armando Siri a Sottosegretario di Stato, concertata con il Ministro delle infrastrutture e trasporti, ne ha preso atto, confermando piena fiducia nell’operato del Presidente del Consiglio e ribadendo che la presunzione di non colpevolezza è un principio cardine del nostro ordinamento giuridico.
Il mandato di Armando Siri, Sottosegretario della Lega indagato per corruzione, come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) è dunque stato revocato dal Governo.
Dopo aver ascoltato i pareri delle diverse anime della maggioranza, infatti, il premier Conte ha scelto in autonomia, senza chiedere il voto dei ministri, di adottare il decreto di revoga nei confronti di Siri. Unici assenti al Cdm i ministri Moavero e Tria, che risultano in missione.
Le parole di Conte
“Chiederò la revoca” del sottosegretario Siri al presidente della Repubblica, dal Cdm è arrivata “piena fiducia nel mio operato” aveva annunciato il premier Giuseppe Conte arrivando alla Sinagoga di Roma.
“Bisogna riconoscere a Siri la presunzione di non colpevolezza- aggiunge- ma c’è un aspetto importante: ritengo che il governo si sia comportato nel modo migliore perché questa è la soluzione più giusta”.
“Noi dobbiamo preservare il patrimonio di fiducia dei cittadini nei nostri confronti. Se non avremo più i cittadini al nostro fianco difficilmente potremo proseguire in modo efficace nell’azione del nostro governo e non potremo vantarci di essere il governo del cambiamento”, aveva concluso.
Le parole di Di Maio
“Sono molto orgoglioso delle decisioni che abbiamo preso oggi tutti quanti insieme. E’ stato un cdm disteso nel quale ci sono state discussioni molto tranquille. Ci siamo detti che andiamo avanti e che ci sono tante cose da fare per gli italiani, le faremo insieme nei prossimi 4 anni”. Cosi’ il vicepremier Luigi Di Maio in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
“E’ molto importante che, in una giornata come oggi in cui l’Italia è scossa da inchieste sulla corruzione da Nord a Sud, questo governo abbia dato un segnale di discontinuità rispetto al passato. Grazie al Movimento cinque stelle, il Cdm ha deciso di avviare la procedura di revoca della nomina a sottosegretario di Armando Siri, non perché è colpevole ma perché ci sono delle condotte politiche inaccettabili in un governo del cambiamento. La politica deve agire prima dei giudici, dei magistrati”.
Il retroscena e le posizioni della Lega
La difesa di Armando Siri da parte della Lega è stata affidata in Cdm alla ministra Giulia Bongiorno. In questo modo è andato in scena un inedito scontro tra avvocati. Il premier Conte nei panni dell’accusa, il ministro Bongiorno in quelli della difesa di Siri.
La Lega (in Cdm è intervenuto anche Salvini) ribadisce poi “fiducia nel premier ma anche difesa del sottosegretario Armando Siri, innocente fino a prova contraria. Troppe cose da fare, autonomia, riduzione delle tasse, flat tax, apertura dei cantieri, sviluppo e infrastrutture: basta chiacchiere e polemiche. Servono fatti concreti”.