Lo spettacolo Tu non mi farai del male, la storia del viaggio di Pippa Bacca in scena dal 9 la 12 maggio al Teatro Marconi con Caterina Gramaglia, Giorgia Guerra, Thomas Santu e Francesca Cannizzo
Liberamente ispirato a una storia vera di Rosa Menduni e Roberto De Giorgi, per la regia di Tiziana Sensi, al Teatro Marconi di Roma dal 9 al 12 maggio arriva lo spettacolo Tu non mi farai del male-La storia del viaggio di Pippa Bacca.
È la storia del viaggio di Pippa Bacca quello che viene portato in scena al Teatro Marconi. Il palcoscenico diretto da Felice Della Corte chiude la sua stagione teatrale con il testo di Rosa Menduni e Roberto De Giorgio, diretto da Tiziana Sensi. Sul palco, dal 9 al 12 maggio, Caterina Gramaglia (Pippa Bacca), Giorgia Guerra (l’Altra Sposa), Thomas Santu e Francesca Cannizzo.
La storia:
Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, è stata un’artista visionaria e innovativa che ha incontrato la morte durante una sua performance. Indossava un vestito da sposa il 31 marzo del 2008 quando venne uccisa a Gebze. Era in viaggio per la sua performance itinerante Brides on tour, con cui si proponeva di attraversare, in autostop, undici paesi al centro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa, per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo. Il viaggio, la cui meta era Gerusalemme, era stato intrapreso insieme a un’altra artista, Silvia Moro, anch’essa in abito da sposa ed era iniziato a Milano, l’8 marzo 2008. Dopo aver attraversato Slovenia, Croazia, Bosnia e Bulgaria, Pippa e la sua compagna arrivarono in Turchia il 20 marzo. Secondo il programma, le due avrebbero poi dovuto continuare il viaggio in Siria, Librano, Giordania, Cisgiordania e Israele, con arrivo a Gerusalemme.
Nel corso del viaggio, però, dopo essersi separata a Istanbul dalla compagna, con cui prevedeva di rincontrarsi dopo pochi giorni a Beirut, il 31 marzo 2008 Pippa Bacca fu violentata e uccisa a Gebze da un uomo che le aveva dato un passaggio. La sua scomparsa era stata subito segnalata e le ricerche, immediatamente messe in atto, portarono alla scoperta del suo corpo l’11 aprile successivo.
Facile pensare che se la fosse cercata. In alcuni paesi, si sa, le donne non sono considerate essere umani al pari degli uomini, che sarebbe stato meglio non andare, ma l’artista voleva dare una possibilità all’umanità proprio laddove il riscatto era inesistente.
Lo spettacolo:
È notte sulla strada per Gebze ma non c’è da avere paura: nella sua vita Pippa ne ha fatti tanti di autostop, con la madre, le sorelle, da sola e con amici, fin da bambina e non sarà certo una giornata un po’ storta come questa, in cui nessun automobilista sembra disposto a fermarsi, a farle perdere l’ottimismo e la fiducia negli altri. E, infatti, finalmente eccola lì, una jeep che prima la supera, poi torna indietro e, infine, si ferma proiettando su di lei le luci quasi accecanti dei fari. Il tempo si ferma e pare tornare indietro a poche ore prima, forse minuti.
Pippa, stanca e provata nel suo vestito da sposa creato appositamente per diventare lo specchio vivente di questo viaggio, è in attesa ormai da ore che qualcuno le dia un passaggio e approfitta del tempo regalato dalla sfortuna per registrare qualche appunto sul suo videodiario. C’è da fare il punto della situazione, programmare le prossime tappe e ringraziare chi le offrirà ospitalità con il solito spirito di accoglienza pur nelle ristrettezze e nelle difficoltà. Questa momentanea impasse non le impedirà di andare avanti e di concludere il viaggio.
“Mai abbandonare il progetto”. La Seconda Sposa non c’è ad accompagnarla, ma Pippa, fortunatamente anche stavolta, incontra sulla strada degli imprevisti compagni di viaggio. Il viaggio di due Spose da Milano a Gerusalemme in autostop e la sua arte, fatta non di tele e colori, ma di esperienze di vita e di aperture verso gli altri, di incontri e di contatto fisico, di ascolto e di racconto. A fare la figura della “matta”, della “strana”, Pippa è ormai abituata: è il prezzo da pagare per riuscire a non farsi ingrigire dalle convenzioni più tristi delle nostre società. Lei che pure è abituata a pagarsi tutto questo anche lavorando in un call-center. Durante questa attesa, si imbatte in vari personaggi, anche in un uomo affascinante ed elegante rimasto in panne con la sua auto. Pippa con i suoi racconti riesce a incuriosirlo, a divertirlo e commuoverlo: l’ideazione del progetto, i riti da osservare per mantenerlo idealmente puro; Lubiana, Sarajevo e la lavanda ai piedi per le levatrici, con la loro quotidiana opera di assistenza alla vita contro l’opera di morte della guerra; gli improvvisi angeli che sempre le hanno aiutate a proseguire il viaggio; la separazione dalla Seconda Sposa. Pippa da sola, rivive le tappe così faticosamente concluse le ha reso evidenti tutte le occasioni in cui la Seconda Sposa si è dimostrata un peso con le sue paure e i suoi dubbi, quanto sia stato difficile per lei vincerli e superarli per arrivare fin qua, e quanto invece sia necessario resistere, sempre. In fondo qual è il senso di creare arte in questo mondo, se non quello di tentare ogni volta di migliorare se stessi?
Capire questo, in realtà, vuol dire comprendere che il maggior peso che portiamo con noi è rappresentato proprio noi stessi con le nostre paure, con le nostre comode convinzioni.
I fari della jeep che è tornata indietro e si è fermata ad attenderla sono sempre lì a colpirla di una luce quasi accecante e a sollecitarle una scelta. Nessun altro è presente sulla strada: tutti i personaggi incontrati, la donna in verde, l’uomo, la Seconda Sposa ed infine anche Eva non erano altro che lei, sempre lei, Pippa. Andare avanti. Continuare.
Pippa raccoglie il suo bagaglio e va incontro alla luce.
“Se dai fiducia ottieni fiducia. Mai avere paura. Mai abbandonare il progetto.
TEARCA ONLUS
Associazione senza scopo di lucro
presenta
TU NON MI FARAI DEL MALE
La storia del viaggio Pippa Bacca
Liberamente ispirato ad una storia vera
di Rosa Menduni e Roberto De Giorgi
da un’idea di Tiziana Sensi e Barbara lalli
Regia di Tiziana Sensi
con Caterina Gramaglia, Giorgia Guerra, Thomas Santu e Francesca Cannizzo
Scene: Sara Santucci
Costumi: Ilaria Ceccotti
Light Designer: Carlo Galleasso
Illustrazione: Francesca Dell’Omodarme
Grafica: Enrico Catani
Riprese video e montaggio: Nuvole Rapide Produzioni
Aiuto alla regia: Francesca Cannizzo
Assistente alla regia: Alessandra Persi
Ufficio stampa: Rocchina Ceglia
Organizzazione e Produzione: Barbara Lalli
TEATRO MARCONI
viale Guglielmo Marconi 698 e
dal 9 al 12 maggio
tel 065943554
Biglietti: 20€ – Ridotto 15€