Domani l’apertura della Gelateria degli Uffizi sulla terrazza del celebre museo fiorentino: è collocata sulla loggia dei Lanzi in piazza Signoria
Apre la Gelateria degli Uffizi: a partire da domani, sulla terrazza del celebre museo fiorentino collocata sulla loggia dei Lanzi in piazza Signoria, per la prima volta i visitatori potranno gustare coppette, di fattura artigianale fiorentina, firmate ‘Gallerie degli Uffizi’. Otto, tutti grandi classici, i gusti a disposizione: crema, cioccolato, fiordilatte, pistacchio, nocciola, frutti di bosco, limone, fragola.
L’inaugurazione di questa novità per la Galleria degli Uffizi è in programma alle 10,30 di domani e vi prenderà parte il direttore Eike Schmidt.
“Benché l’estate quest’anno sembri aver intenzione di presentarsi in netto ritardo, noi non ci faremo trovare impreparati – dice Schmidt – siamo l’unico museo a Firenze a essere dotato di una vera e propria gelateria artigianale. In attesa della grande gelateria Buontalenti, che aprirà presto i battenti nel giardino mediceo di Boboli, fin da domani tutti cittadini e i turisti potranno assaggiare gli squisiti gelati degli Uffizi”.
La Galleria degli Uffizi
La Galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari: è uno dei musei più famosi al mondo per le sue straordinarie collezioni di sculture antiche e di pitture (dal Medioevo all’età moderna). Le raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell’arte di tutti i tempi: basti ricordare i nomi di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, oltre a capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga. Non meno importante nel panorama dell’arte italiana la collezione di statuaria e busti dell’antichità della famiglia Medici. La collezione abbellisce i corridoi della Galleria e comprende sculture romane antiche, copie da originali greci andati perduti.