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Raccolto delle prime ciliegie dimezzato dal maltempo

Primavera insolitamente piovosa, Coldiretti lancia l'allarme per la produzione nelle campagne: dalle nespole ai cocomeri un frutto su quattro è a rischio

Primavera insolitamente piovosa, Coldiretti lancia l'allarme per la produzione nelle campagne: dalle nespole ai cocomeri un frutto su quattro è a rischio

Dalla Puglia all’Emilia Romagna: oltre il 50% delle prime ciliegie in raccolta è andato distrutto per effetto del maltempo

Oltre il 50% delle prime ciliegie in raccolta è andato distrutto per effetto del maltempo che ha colpito le principali regioni produttrici, dalla Puglia all’Emilia Romagna fino al Veneto.

E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che è il primo frutto della stagione ad essere colpito dalla primavera anomala. Pioggia e grandine si sono abbattuti sui frutteti proprio all’inizio della raccolta che scatta prima in Puglia e Campania per poi estendersi in Emilia e in Veneto.

Una situazione che mette a rischio quest’anno il primato europeo nella produzione di ciliegie con circa 110 milioni di chili all’anno, davanti alla Spagna. Il maltempo – continua la Coldiretti – rischia in realtà di compromettere la disponibilità delle altre varietà di frutta con danni che si estendono dalle fragole nei campi allagati della Romagna alle albicocche fino alle pere in Emilia e Veneto per la caduta dei frutti dagli alberi.

Il risultato è un calo atteso dell’offerta di prodotti con effetti sulla spesa che deve fare i conti con la variabilità delle quotazioni. In queste condizioni è importante aumentare le attività di controllo per evitare che vengano spacciati per Made in Italy prodotti importati. Ma per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.

In un momento di grande difficoltà si tratta di un atto di solidarietà a favore degli agricoltori, ma anche di un aiuto al proprio benessere in vista dell’estate con il consumo di alimenti, come le insalate o la frutta fresca, indispensabili per la salute e per mettersi in forma.

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