Deforestazione causata dalla produzione di prodotti alimentari: il 92% degli italiani è contrario e chiede nuove leggi per salvare la biodiversità
In occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità, celebrata lo scorso 22 maggio, ai cittadini europei è stato chiesto di esprimere il proprio parere riguardo la deforestazione causata dalla produzione di prodotti alimentari.
La risposta registrata dal sondaggio non lascia spazio a dubbi: la stragrande maggioranza degli europei non vuole essere complice inconsapevole della deforestazione. I cittadini europei chiedono nuove leggi per prevenire la perdita dell’ecosistema.
L’indagine, spiega il WWF, ha coinvolto anche i cittadini italiani che sul tema della deforestazione hanno dimostrato un’elevata sensibilità riguardo il destino delle foreste del Pianeta.
Stando ai risultati il 92% degli italiani che ha partecipato al sondaggio si è dichiarato preoccupato per le foreste, riconoscendo la gravità delle conseguenze che provoca la deforestazione, per il genere umano e per la biodiverstià. Il 92% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di condividere la necessità di un’apposita legislazione per proteggere le foreste. Secondo la maggioranza dei cittadini italiani, infatti, né il governo nazionale (66%) né l’UE (60%) stanno facendo abbastanza per contrastare la deforestazione globale.
L’Unione europea ha promesso a livello internazionale di fermare la deforestazione globale entro il 2020. Tuttavia continua a rimanere uno dei più grandi mercati di materie prime agricole, come carne bovina, olio di palma, soia e cacao, che hanno un forte impatto sulle foreste del mondo. In particolare, una delle cause principali della distruzione delle foreste primarie è l’agricoltura, che sostituisce le foreste con pascoli e piantagioni.
Per fermare la deforestazione e la perdita di biodiversità vanno adottate soluzioni legislative che coinvolgano tutti i paesi dell’Unione Europea. Un approccio esclusivamente nazionale infatti lascerebbe spazio alle aziende di aggirare le leggi del proprio paese, operando in un altro.
Una regolamentazione a livello comunitario è l’ultima soluzione dell’UE di sostenere il suo impegno a fermare la deforestazione entro il 2020.