Fallimento bis di Mercatone Uno: Adoc chiede al Mise di aprire un tavolo di confronto specifico per le migliaia di consumatori che hanno subito un grave danno economico
A seguito del secondo fallimento di Mercatone Uno, con la chiusura dei 55 punti vendita e il licenziamento di 1800 dipendenti, l’Adoc invita il Mise ad aprire un tavolo di confronto specifico per le migliaia di consumatori che hanno subito un grave danno economico.
“Esprimiamo innanzitutto la nostra piena solidarietà ai dipendenti e alle loro famiglie per l’improvviso licenziamento che hanno subito a seguito del fallimento di Mercatone Uno – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc –. Ma non possiamo dimenticare che anche i consumatori hanno subito un grave danno da questa vicenda. I consumatori che hanno versato anticipi e acconti e che non hanno ricevuto la merce ora possono solamente fare domanda di insinuazione al passivo, entro il prossimo 20 settembre, per tentare di recuperare quanto perduto. Una soluzione che molto difficilmente avrà un buon esito, dato che i consumatori, come creditori senza garanzie, saranno gli ultimi a poter far valere i loro diritti”.
“Per questo chiediamo al Ministero dello Sviluppo Economico di aprire immediatamente un tavolo di confronto specifico per i consumatori, in cui si possa valutare la possibilità di rimborsarli e risarcirli integralmente. Ad ogni modo l’Adoc mette a disposizione i suoi consulenti legali presso gli sportelli locali per fornire informazioni e assistenza ai consumatori. L’Adoc Emilia-Romagna, in questo senso, ha già attivato una corsia preferenziale per i clienti di Mercatone Uno”.
L’Adoc inoltre invita le finanziarie a prevedere forme di tutela per i clienti che hanno un finanziamento attivo.
“Anche i consumatori che hanno sottoscritto un finanziamento per l’acquisto dei beni venduti da Mercatone Uno devono essere tutelati – continua Tascini – per questo invitiamo le finanziarie ad adottare una serie di misure che garantiscano i loro clienti, tra cui: liquidare il finanziamento solo a seguito della consegna effettiva della merce; estendere il diritto di recesso da 14 a 30 giorni; sospendere il pagamento delle rate restanti e rimborsare quanto già versato qualora la merce non fosse stata ancora consegnata”.
“Una soluzione simile venne adottata anche nella vicenda Aiazzone, laddove la finanziaria si impegnò a rimborsare i consumatori quanto avevano pagato. Per quanto riguarda la garanzia dei prodotti acquistati presso Mercatone Uno ricordiamo ai consumatori che è possibile far valere la garanzia commerciale, se ancora nei termini, nei confronti della casa produttrice del bene in questione”.