Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace, testimonierà il suo impegno in Iran per la difesa dei diritti umani. Appuntamento il 21 giugno al Mi.Co di Milano per conoscere da vicino una storia di coraggio e ribellione
Prima donna iraniana a diventare magistrato nel suo Paese. Nel 2003 ha vinto il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e a favore della democrazia. Dal 2009 vive in esilio volontario per far conoscere al mondo ciò che succede in Iran, attraverso un’intensa attività di informazione e di battaglia legale.
È la storia di Shirin Ebadi, che il prossimo 21 giugno sarà ospite del Festival del Lavoro, la manifestazione organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi, in programma dal 20 al 22 giugno presso il Centro congressi Mi.Co. di Milano con numerosissimi eventi in contemporanea in 10 aule.
Il Festival, infatti, quest’anno non darà spazio solo a dibattiti e confronti dedicati al futuro del lavoro e a come favorire la spinta all’innovazione e alla crescita del Paese, ma vedrà anche eventi incentrati sui valori condivisi universalmente: la tutela dei diritti fondamentali delle persone, la libertà di informazione, la cultura della legalità.
Shirin Ebadi farà sentire la sua voce dal palco del Mi.Co. per raccontare e ricordare il suo importante impegno per la difesa dei diritti umani dal brutale regime esistente nel suo Paese, l’Iran. Una storia di coraggio e di ribellione, la sua, contro uno “Stato canaglia”, basato su un potere repressivo, intimidatorio, intenzionato a portarle via tutto: il matrimonio, gli amici, i colleghi, la casa, la carriera, persino il Premio Nobel.
Attraverso la sua testimonianza si conosceranno da vicino le contraddizioni di un Paese con un sistema politico e istituzionale tra i più strani al mondo, che per metà è dittatoriale e per l’altra metà democratico, ma con quel senso di democrazia che intendiamo noi oggi.
Lo spirito combattivo di Shirin Ebadi, il suo senso di giustizia e la sua speranza per un futuro migliore saranno un esempio per tutti e caratterizzeranno la seconda giornata di Festival, durante la quale sarà possibile incontrare il Premio Nobel nella Libreria del Festival, lo spazio del Centro Congressi dove trovare le pubblicazioni degli ospiti della tre giorni.
Qui, infatti, Ebadi firmerà le copie del volume “Finché non saremo liberi”, edito da Bompiani nel 2016, nel quale si racconta la sua vicenda personale e ciò che il popolo iraniano ha vissuto nell’ultimo decennio con l’obiettivo di infondere il coraggio di lottare per le proprie convinzioni. Maggiori dettagli sulla manifestazione e su tutti gli appuntamenti in calendario al Mi.Co. dal 20 al 22 giugno sono disponibili sul sito www.festivaldellavoro.it, dove è necessario iscriversi (gratuitamente) per prendere parte agli eventi.