Farmacovigilanza Attiva: AIFA eroga fondi alle regioni


Accordo per i fondi di Farmacovigilanza Attiva per gli anni 2015, 2016 e 2017: introdotto un finanziamento specifico per progetti nazionali

aifa reazioni avverse medicinali farmaci valsartan

La Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano ha sancito il 6 giugno 2019 l’Accordo per l’utilizzo dei Fondi di Farmacovigilanza Attiva relativi agli anni 2015, 2016 e 2017, attraverso cui l’Agenzia Italiana del Farmaco erogherà alle regioni i Fondi per finanziare iniziative di farmacovigilanza.

Come elemento di novità rispetto agli scorsi anni, l’Accordo prevede uno specifico finanziamento per progetti di dimensioni nazionali destinati allo studio di efficacia e sicurezza dei farmaci utilizzati nel real world.  “L’introduzione nell’Accordo di tale tipologia di progetti, che vedranno per la prima volta il coinvolgimento di tutte le regioni contemporaneamente”, spiega la Dott.ssa Anna Rosa Marra, Dirigente dell’Area Vigilanza Post-Marketing, “risponde alla sempre crescente necessità di produrre solide evidenze trasferibili sull’intero territorio nazionale”.

Tra le iniziative tese a migliorare le conoscenze sul profilo beneficio-rischio relativo all’uso dei farmaci, l’Accordo prevede il finanziamento di progetti di carattere regionale e conferma il ruolo essenziale dei Centri Regionali (CRF) nel sistema nazionale di farmacovigilanza. Ad essi è destinata una significativa quota del Fondo da utilizzare per il coordinamento territoriale delle attività di farmacovigilanza e per la formazione e sensibilizzazione di tutti gli attori coinvolti nella segnalazione di sospette reazioni avverse.

Desidero ringraziare il Ministro della Salute Giulia Grillo perché, attraverso questo Accordo, sarà possibile rendere maggiormente efficiente e capillare il sistema nazionale di farmacovigilanza”, afferma il Direttore Generale AIFA Luca Li Bassi, “aumentare le conoscenze sull’uso e gli effetti dei medicinali sul territorio nazionale e contribuire attivamente a una più efficace tutela della salute pubblica attraverso l’adozione di terapie quanto più sicure ed efficaci”.