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AIDS: in Italia diffusione non cala, Milano la peggiore

HIV: nei pazienti bassa conta dei CD4, il regime BIC/FTC/TAF è risultato efficace sia in prima che in seconda linea secondo un nuovo studio

AIDS: in Italia 3500 nuove diagnosi nel 2018. Milano capitale della ricerca ma anche delle nuove infezioni, 400 in un anno

“In Italia, a differenza di altri Paesi, l’epidemia di AIDS non accenna a diminuire”. Lo afferma Raffaella Castagna, docente di malattie infettive dell’Università San Raffaele di Milano e presidente Icar, a margine del Congresso nazionale Italian conference on Aids-Hiv and antiviral research, Icar 2019 che si è chiuso venerdì all’Università di Milano.

“Nell’ultimo anno abbiamo avuto più di 3.500 nuove diagnosi di Hiv-AIDS”, spiega Castagna alla Dire (www.dire.it), aggiungendo che “Milano è la capitale della ricerca ma purtroppo anche la capitale dove si registrano il maggior numero di nuove infezioni, più di 400 nell’ultimo anno”. L’obiettivo, continua l’esperta, “è quello di ridurre il numero di nuove infezioni, frenare l’epidemia”, precisando che “stiamo aderendo al progetto europeo delle Fast Track Cities initiative (Ftci), che include Milano e al quale si sta aggiungendo Bergamo”. Il target di Ftci quello “di ridurre a zero il numero delle nuove infezioni”.

Sulle comunità più a rischio, Castagna indica “uno scenario eterogeneo”, precisando che “in città come Milano e Roma la popolazione più colpita è sicuramente quella giovanile e di orientamento omosessuale”. Sul fronte delle terapie, continua l’infettivolga “nuovi farmaci stanno arrivando nelle prossime settimane”. Sono farmaci di varie tipologie, inclusi quelli per i pazienti multi-resistenti con poche opzioni terapeutiche, che “con meccanismi diversi riescono a impedire che il virus entri nella cellula e quindi possono essere uno strumento valido di terapia”.

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