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Firenze vista dall’Arno dalle barche dei renaioli

Conoscere Firenze da una prospettiva nuova, quella del suo fiume, l’Arno. Un tour a bordo delle barche dei renaioli

Il Ponte Vecchio visto dal fiume Arno, a bordo delle barche dei renaioli

Un suggestivo percorso, sui barchetti originali dei Renaioli, nel tratto monumentale dell’Arno, da Ponte alle Grazie a Ponte S. Trinita, per scoprire Firenze da un altro punto di vista: sarà questo l’appuntamento in programma mercoledì 19 giugno alle 19.00 firmato “Enjoy Firenze®”, il cartellone di percorsi guidati alla scoperta dei tesori artistici e architettonici di Firenze e della Toscana in compagnia di esperti e archeologi curato da Cooperativa Archeologia (programma completo su www.enjoyfirenze.it, ingresso a pagamento alle visite, prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 e a turismo@archeologia.it).

Vedere la città monumentale e i suoi antichi edifici dal fiume, raccontati dall’archeologo a bordo, sarà l’occasione per conoscere la città da una prospettiva completamente nuova, da un altro punto di vista e in alcune occasioni per scoprire luoghi incredibili, visibili solo dall’acqua, e storie inaspettate legate al fiume.

Il Circolo Canottieri di Firenze sul fiume Arno e gli Uffizi

Il prossimo appuntamento con Enjoy Firenze® sarà domenica 23 giugno con la riscoperta di un grande classico: la Galleria Palatina e il Tesoro dei Granduchi a Palazzo Pitti. Un particolare percorso di visita che comprenderà la Galleria Palatina, alla scoperta della “quadreria” dei Granduchi, una collezione straordinaria di opere che ancora conserva un allestimento che rispetta il gusto delle epoche passate. I quadri, di Raffaello, Tiziano, Rosso Fiorentino, Frà Bartolomeo, Caravaggio, Rubens, con le loro ricche cornici coprono infatti tutte le pareti delle sale, secondo la tradizione delle quadrerie secentesche. La visita comprenderà anche il Tesoro dei Granduchi (già noto come “Museo degli Argenti”), situato negli ambienti di quello che fu il fastoso Appartamento d’estate della famiglia Medici, le cui pareti affrescate in occasione del matrimonio tra Ferdinando II de’ Medici e Vittoria della Rovere nel 1637 sono fra i primi esempi del quadraturismo e dello “sfondato” a Firenze. Qui si conserva il prezioso ‘Tesoro dei Medici’: vasi in pietre dure, cristalli di rocca, ambre e avori. Gli argenti provengono dal cosiddetto “Tesoro di Salisburgo” cioè dalle collezioni dei vescovi di Salisburgo portate a Firenze da Ferdinando III di Lorena.

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