La Procura di Genova indaga per comparaggio dopo la denuncia del Codacons che vuole vederci chiaro sui rapporti tra medici e case farmaceutiche
Dopo la Corte dei Conti, anche la magistratura penale ha deciso di vederci chiaro sul rapporto tra medici e case farmaceutiche. La Procura di Genova, infatti, a seguito dell’esposto del Codacons e delle pressioni della Corte dei Conti della Liguria, ha aperto un fascicolo sulla denuncia presentata dall’associazione dei consumatori, indagando per la possibile fattispecie di comparaggio.
Come si ricorderà lo scorso marzo il Codacons ha pubblicato sul proprio sito internet un corposo dossier contenente l’elenco dei 32.623 tra medici, fondazioni e ospedali che tra il 2015 e il 2017 hanno percepito in Italia complessivamente 163.664.432,70 euro dalle case farmaceutiche (Abbvie, Almirall, Merck, Msd, Hospira, Pfizer, Pfizer Italia, Pierre Fabre Pharma, Pierre Fabre Italia, GlaxoSmithKline) a titolo di accordi di sponsorizzazione, donazioni, viaggi, quote di iscrizione, corrispettivi e consulenze, ecc.
Dossier finito all’attenzione dell’Anac e Guardia di Finanza, e sul quale la Corte dei Conti della Liguria ha fatto da apripista avviando una indagine volta ad accertare il possibile danno erariale per il SSN legato ad eventuali anomalie nella prescrizione di farmaci. Ora la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo, con la Procura della Repubblica di Genova che, su richiesta della magistratura contabile, ha aperto una inchiesta sui rapporti tra medici e aziende farmaceutiche, procedendo per la possibile fattispecie di comparaggio.
La richiesta del Codacons era infatti proprio quella di verificare se i finanziamenti incassati dai medici da parte delle società del farmaco avessero avuto effetti sul fronte delle prescrizioni di medicinali, anche in considerazione di uno studio scientifico americano che ha dimostrato l’aumento delle prescrizioni in favore di farmaci prodotti dalle aziende farmaceutiche che avevano erogato finanziamenti ai camici bianchi.
“Siamo soddisfatti per gli importanti sviluppi della nostra denuncia e, nell’ottica di una totale trasparenza in favore degli utenti della sanità, chiediamo ora alle altre Corti dei Conti regionali e alle Procure di tutta Italia di seguire l’esempio della Liguria e aprire analoghe indagini sul territorio” – dichiara il presidente Carlo Rienzi.