Uranio impoverito, i ministri Grillo e Trenta: “Presto nuovi dati e prima legge dello Stato alla tutela delle vittime. Sulla relazione tecnica fiume di fake news e strumentalizzazioni”
“Nelle scorse settimane è stata trasmessa dai dicasteri di Difesa e Salute una relazione tecnica al Parlamento, che costituisce una rendicontazione di studi già finanziati riguardanti lo stato di salute del personale militare e civile impiegato nei territori dell’ex Jugoslavia nel periodo settembre 2007-17. Studi che, come si evince chiaramente dalla relazione nelle pagine 7 e 8, non hanno una guida scientifica dal 2007 e che, dal 2011, sono senza fondi. Abbiamo così ottemperato a un obbligo di legge che era stato lungamente disatteso: la relazione era attesa al Parlamento da ben 7 anni e inquadra la situazione al 2017. E questo è opportuno precisarlo in virtù delle continue fake news e strumentalizzazioni diffuse in questi giorni da persone poco informate”.
Così, in una nota congiunta, i ministri della Salute e della Difesa, Giulia Grillo e Elisabetta Trenta.
“Da questo rapporto partiamo per andare avanti con analisi più aggiornate e – spiega il ministro Grillo – rilanciare questa battaglia che è una bandiera del Movimento e su cui assicuro il mio impegno da ministro oggi, ma che, già nella passata legislatura, mi ha vista in prima linea come membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito”.
A tal proposito, aggiunge il ministro Trenta, “Come già ho annunciato è stato avviato un tavolo tecnico all’interno del ministero della Difesa (che dunque già supera la relazione del 2007-17) volto allo studio dei nuovi dati rielaborati dagli esperti e all’individuazione di un percorso per depositare entro la fine dell’estate la prima legge dello Stato a difesa delle vittime colpite da uranio impoverito, una legge che – prosegue la titolare della Difesa – punta a invertire l’onere con la prova e salvaguardare le vittime da ogni possibile ostruzionismo dell’amministrazione”.
Allo stesso tempo, nel febbraio 2020 si concluderà uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità finanziato dal ministero della Salute, finalizzato alla Sorveglianza Epidemiologica della coorte Balcani (SEBAL-2), che prevede l’aggiornamento dello studio di mortalità e uno studio sulle ospedalizzazioni per tumore. I risultati potranno contribuire alla valutazione del profilo di salute della coorte di veterani dei Balcani, grazie allo studio osservazionale di mortalità e ospedalizzazione per tumore. Lo studio costituisce un’estensione temporale del precedente studio (SEBAL-1) condotto dall’Iss.
“Lo abbiamo detto e continuiamo a ripeterlo, nonostante le strumentalizzazioni: basta silenzi, basta voltarsi dall’altra parte”, concludono Grillo e Trenta.