Ricordato oggi a Genova il commissario Antonio Esposito, l’eroe senza pistola, ucciso dai terroristi delle Brigate rosse il 21 giugno 1978, a 36 anni
È stato ricordato oggi a Genova il commissario Antonio Esposito, l’eroe senza pistola, ucciso dai terroristi delle Brigate rosse il 21 giugno 1978, a 36 anni.
Sul luogo dell’omicidio in via Pisa, dove è posta una lapide che ricorda il sacrificio del poliziotto, è stata deposta una corona e familiari, amici, colleghi e autorità cittadine si sono soffermati per un momento di raccoglimento e ricordo del poliziotto assassinato.
Il poliziotto era stato impegnato nell’attività dei nuclei antiterrorismo di Torino e Genova conseguendo notevoli risultati investigativi.
Pochi mesi prima dell’omicidio il commissario Esposito era stato trasferito al commissariato di pubblica sicurezza di Nervi nel tentativo di defilarsi e acquisire un profilo di secondo piano visto che il suo impegno in chiave antiterrorismo era molto conosciuto negli ambienti eversivi.
L’uomo, riferisce il sito ufficiale della Polizia di Stato, era convinto di essere nel mirino dei brigatisti ed aveva assunto un atteggiamento fatalista non chiedendo per sé una scorta e continuando ad uscire di casa disarmato come aveva generalmente fatto nel passato.
Due scelte nobili: una, non metteva a repentaglio la vita dei suoi uomini che lo avrebbero potuto scortare; l’altra che evitava il rischio per l’incolumità di persone innocenti coinvolte in un eventuale conflitto a fuoco.
La mattina dell’omicidio dopo aver accompagnato la moglie, un assistente di polizia femminile, in questura, Antonio Esposito ha preso l’autobus come faceva spesso, per recarsi in Commissariato.
Sul mezzo pubblico il Commissario è stato avvicinato da due terroristi che lo hanno colpito con dodici colpi di pistola esplosi da due armi diverse lasciandolo agonizzante incastrato sui gradini del bus.