Pressione fiscale: la ricetta della CGIA per abbassarla


Dove trovare i soldi per abbassare la pressione fiscale: per la CGIA sforbiciata a deduzioni e detrazioni fiscali per i redditi medio-alti

Dove trovare i soldi per abbassare la pressione fiscale: per la CGIA sforbiciata a deduzioni e detrazioni fiscali per i redditi medio-alti

“Ancorché parziali, i dati diffusi oggi dall’Istat confermano che la pressione fiscale è in leggero aumento. Un dato preoccupante che ci spinge  ad invocare, ancora una volta, una drastica riduzione delle tasse, ovviamente senza che ciò comporti un ulteriore aumento del debito pubblico”. Come reperire le risorse ? “Attraverso, ad esempio, una razionalizzazione della tax  expenditures”.

A dirlo è il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo, dopo aver appreso i dati pubblicati quest’oggi dall’Istat sull’aumento della pressione fiscale avvenuta nei primi 3 mesi di quest’anno.

“È verosimile ipotizzare – dichiara il Segretario della CGIA Renato Mason –  che con meno tasse da pagare, si registrerebbe una decisa emersione di base imponibile tale da consentire all’Amministrazione finanziaria di concentrare le attività di contrasto nei confronti dei comportamenti fiscali più insidiosi. Se non lasciamo soldi in tasca ai cittadini e alle imprese non rilanceremo i consumi né gli investimenti. Due indicatori che negli ultimi anni faticano a tornare ai livelli pre-crisi”.

Ma dove trovare i soldi per abbassare la pressione fiscale? I 137,6 miliardi di sgravi fiscali concessi ogni anno ai contribuenti italiani sono un “tesoretto” dal quale si possono recuperare non pochi miliardi.

Essi sono così articolati:

·        61,1 miliardi di tax expenditures;

·        39,1 miliardi di detrazioni ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e agli autonomi;

·        26,8 miliardi di sgravi sui tributi locali;

·        10,6 miliardi per detrazioni familiari a carico.

Le misure strettamente riconducibili alla voce “tax expenditures”, ad esempio, sono composte da 513 agevolazioni e le prime 20 incidono sul totale  della spesa (pari a 46,1 miliardi all’anno) per il 75,5 per cento.  Ciò vuol dire che la spesa per questo pacchetto di interventi agevolativi è fortemente concentrato su poche voci.

Pertanto, concludono dalla CGIA, c’è la possibilità di “tagliare” una parte di queste agevolazioni senza fare alcuna macelleria sociale e riducendo la pressione fiscale. Come ? Attraverso l’esclusione di deduzioni e detrazioni fiscali che oggi vanno a beneficio anche ai redditi medio-alti.