Relazione Arera: nel 2018, tra rincari delle tariffe, imposte e oneri vari, le famiglie italiane hanno pagato per la fornitura di gas il 20,8% in più rispetto alla media Ue
Nel 2018, tra rincari delle tariffe, imposte e oneri vari, le famiglie italiane hanno pagato per la fornitura di gas il 20,8% in più rispetto alla media Ue. Lo afferma il Codacons, commentando la relazione annuale di Arera.
“Ancora una volta il nostro paese si ritrova discriminato sul fronte dei prezzi dell’energia – spiega il presidente Carlo Rienzi –. L’Italia si piazza ai primi posti della classifica dei paesi Ue dove luce e gas costano di più: siamo infatti al 5° posto in Europa per il gas più caro, preceduti solo da Svezia, Danimarca, Paesi Bassi e Portogallo (al 7° posto per l’elettricità più costosa), e nel corso del 2018 le famiglie italiane che rientrano nel “mercato tutelato” hanno subito una maxi-stangata complessiva pari a 1,32 miliardi di euroa causa dei rincari dell’elettricità (+11,12%) e del gas (+13,67%.)”.
Ad aggravare tale situazione, l’eccessiva pressione fiscale vigente sulle forniture energetiche in Italia – prosegue il Codacons –. Su ogni fattura del gas gli italiani hanno pagato nel 2018 il 38,68% di imposte e oneri, e il 27,62% di tasse su ogni bolletta dell’elettricità. Ciò significa che su una spesa media annua per l’elettricità pari a 552 euro, la famiglia “tipo” ha pagato 152,4 euro di imposte; per il gas a fronte di una bolletta annuale media di 1.096 euro, la stessa famiglia ha versato addirittura 424 euro di tasse. Complessivamente nel 2018 le famiglie del mercato tutelato hanno versato 5,4 miliardi di imposte sulla fornitura di gas e 2,6 miliardi di euro di tasse e imposte sull’elettricità.
UNC: rendere automatico bonus sociale in bolletta
Per il presidente di Arera, Stefano Besseghini, rispetto alla platea dei potenziali aventi diritto ai bonus sociali sulle bollette si è raggiunto solo il 36%.
“E’ inaccettabile e vergognoso che il 64% degli aventi diritto non usufruisca del bonus sociale per la luce e il gas o perché non informato dei suoi diritti o perché è farraginoso l’iter burocratico di presentazione della domanda” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Per questo da anni chiediamo al legislatore di intervenire per consentire l’incrocio delle banche dati dell’Inps con quelle del Sistema informativo integrato, in modo da poterlo dare in automatico” prosegue Vignola.
“Inoltre il Bonus Sociale per le famiglie in difficoltà economiche deve coprire almeno il 50% delle bollette di luce, gas ed acqua, e vanno elevati gli scaglioni Isee in modo da ricomprendere tutte le famiglie in stato di povertà relativa, proporzionandoli al numero dei componenti delle famiglie. Una cosa fattibilissima, considerato che il bonus non grava sui conti pubblici visto che viene finanziato direttamente dagli altri consumatori attraverso il pagamento della bolletta” conclude Vignola.