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Ketamina sempre più in uso tra i giovani

La droga sempre più diffusa, tra tredicenni si inizia con la cocaina. La psichiatra: i pre-adolescenti si drogano "per divertimento" e negano di avere una dipendenza

L’uso di ketamina è sempre più diffuso tra i giovani specie nelle discoteche: è una droga che costa poco, non dà effetti prolungati né postumi negativi

In passato era usata soprattutto nei rave. Ora la ketamina sta sempre di più uscendo dalla ‘riserva’ e diffondendosi anche nei club e nelle discoteche, dove “sta soppiantando l’Mdma”. La prima conseguenza è che l’età media del primo consumo si è abbassata, intorno ai 18 anni.

Del resto si tratta di una droga che costa poco, non dà effetti prolungati né postumi negativi e in molti casi non dà dipendenza (ma assuefazione sì). E’ dunque considerata una droga “controllabile”, i cui effetti variano a seconda delle dosi: da ebbrezza ed euforia a sballo e stordimento, fino effetti psichedelici, distacco dalla realtà, viaggio ‘mistico’ e sensazioni di pre-morte. In sostanza, basta trovare la giusta dose. E questo fa della ketamina una droga “per esperti”.

Ma chi è il consumatore abituale? Giovani, socialmente integrati, con un livello di istruzione medio-alto, che studiano o lavorano e frequentano i luoghi del divertimento. L’identikit, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) emerge da tre studi realizzati dall’Osservatorio epidemiologico dell’Ausl di Bologna, fra i primi in Italia. Sotto le Due torri si stima che l’1,5% degli studenti tra i 15 e i 19 anni abbia usato la ketamina almeno una volta nel corso del 2017. Un altro 6,3% invece è venuto in contatto con la sostanza in maniera contigua, ovvero ha assistito al consumo o gli è stata offerta.

In Italia si stimano 37.000 giovani consumatori nel 2016, il 40% ha usato la ketamina in 10 o più occasioni; in 392 si sono rivolti al “Serd” (servizio pubblico per dipendenze patologiche) nel 2017, l’11% delle persone ha assunto ketamina nel corso di rave o concerti. Anche a livello italiano si calcola che nel 2017 almeno l’1% degli studenti tra i 15 e i 19 anni abbiano assunto la sostanza almeno una volta.

Sintetizzata nel 1962 e registrata come anestetico nel 1966, la ketamina diventa sostanza ad uso ‘ricreativo’ negli anni ’70, soprattutto in ambienti dance e rave. Viene somministrata sotto forma di polvere, per lo più sniffandola. E’ rara l’iniezione.

Tra il 2009 e il 2018, ha calcolato l’Osservatorio dell’Ausl di Bologna, sono stati 74 gli accessi ai Pronto soccorso di Bologna e provincia per uso di ketamina, con un picco negli anni della crisi (2011-2013). Nel 30% dei casi si tratta di donne, il 21,6% sono stranieri e il 50% non residenti. L’età media supera i 25 anni. Il 53% è arrivato in ospedale di notte, il 38% nel weekend.

Per lo più, le persone arrivano in Pronto soccorso dopo aver usato ketamina per attacchi di panico, ansia, spasmi, dolori addominali e urinari, stati di assenza, traumi da caduta, vomito e disturbi psichici. L’Osservatorio epidemiologico di Bologna ha poi realizzato 48 interviste in tutta Italia a soggetti che hanno consumato di recente la ketamina. Età media 23 anni, il 73% ha il diploma, il 43,5% lavora e il 37,5% studia. Un terzo sono donne. Il 60% usa anche altre sostanze, per lo più alcol. Il 45,5% ha comprato la sostanza da un conoscente o un amico, il 23% dal venditore di fiducia. Il 27% l’ha assunta in contesti di divertimento. Il 44% controlla la quantità che consumo.

Una seconda serie di interviste è stata realizzata dall’Osservatorio dell’Ausl di Bologna su altre 44 persone in Italia, cercando di andare più in profondità. Nel 68% sono persone con scolarità medio-alta, il 41% è studente, il 36% lavora. Età media 25 anni, il primo consumo di droga è stato intorno ai 14 anni, il primo utilizzo di ketamina a 18. Il 39% sono donne. Da entrambe le ricerche emerge che “per molti è la prima sostanza utilizzata dopo la cannabis“. Non solo.

“Si sta diffondendo sempre più nei club e nelle discoteche, al posto dell’Mdma”, sottolinea Raimondo Pavarin, direttore dell’Osservatorio. Inoltre, “non vi è una chiara demarcazione tra chi è considerato un venditore e chi è invece un semplice cliente. Molti consumatori partecipano a entrambi gli aspetti delle transizioni”. Si delineano dunque due tipi di mercato: quello domestico e la vendita nei club e nelle discoteche. In generale, riferiscono i consumatori, “non è un mercato in mano alla mafia”. La ketamina è venduta da persone che cercano di raggranellare un po’ di denaro facile, ma “ci si guadagna poco”.

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