Zanzara tigre: maschi sterilizzanti nuova soluzione bio


Passi avanti nella lotta ecologica alla zanzara tigre: la startup Biovecblok sfrutterà il metodo dei maschi “sterilizzanti” di ENEA

Passi avanti nella lotta ecologica alla zanzara tigre: la startup Biovecblok sfrutterà il metodo dei maschi "sterilizzanti" di ENEA

Passi avanti per il metodo biotecnologico sviluppato da ENEA per limitare la riproduzione della zanzara tigre e abbattere le sue capacità di trasmettere virus tropicali. L’Agenzia ha infatti concesso lo sfruttamento dell’innovazione alla startup Biovecblok che, producendo maschi di zanzara tigre “sterilizzanti” senza ricorrere a radiazioni mutagene o manipolazioni del DNA, promuoverà un nuovo modello di disinfestazione basato sul rilascio degli stessi in campo aperto.

“In buona sostanza, attraverso il rilascio della nostra linea di maschi sterilizzanti – in questo momento già in sperimentazione a Roma nell’ambito di una collaborazione scientifica con l’Università “Sapienza” – verranno abbattute le capacità riproduttive e la densità di popolazione delle zanzare così come il rischio di trasmissione all’uomo di importanti patologie quali dengue, chikungunya, Zika e febbre gialla che sempre più di frequente si affacciano alle nostre latitudini, favorite dai viaggi intercontinentali e dai cambiamenti climatici”, commenta Maurizio Calvitti, della Divisione Biotecnologie e Agroindustria dell’ENEA.

In pratica, i ricercatori dell’ENEA hanno introdotto nella zanzara tigre ceppi specifici del batterio Wolbachia, innocuo per l’uomo e presente in gran parte degli insetti, con un duplice effetto: le femmine manifestano un azzeramento della trasmissione del virus Zika e una riduzione a meno del 5% di quella dei virus di dengue e chikungunya, mentre i maschi rendono sterili le femmine selvatiche con cui si accoppiano.

L’accordo di collaborazione con Biovecblok si inquadra nell’ambito della mission ENEA di trasferire alle imprese i risultati della ricerca, favorendo la competitività e la creazione di posti di lavoro. Tra i progetti di rilievo più recenti il Knowledge Exchange Program (KEP), sviluppato in collaborazione con CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Unioncamere, che mette a disposizione delle imprese e delle associazioni che aderiscono soluzioni innovative ‘su misura’, consulenza di ricercatori dedicati e utilizzo di infrastrutture all’avanguardia, oltre a un fondo da 2,5 milioni di euro per lo sviluppo di progetti congiunti.

Fondata nel 2016 da quattro giovani ricercatori dell’Università di Camerino, l’azienda Biovecblok si è finanziata con i fondi raccolti nell’ambito di una campagna di crowdfunding sulla piattaforma “Backtowork24” e ha già ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui: il terzo posto al Global Social Venture Competition (World Final 2017) della Haas School of Business dell’Università di Berkeley California, la menzione speciale al Premio Marzotto 2016 ed è stata selezionata tra le 20 migliori startup italiane che hanno partecipato al programma “B-Heroes”, un percorso di accelerazione per aziende italiane ad alto contenuto di innovazione, che sarà raccontato in un format televisivo.

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