Domani alla sala Caduti di Nassirya del Senato il docufilm Cercivento, una storia che va raccontata che ricostruisce la fucilazione di quattro alpini del battaglione Monte Arvenis
“Sono orgogliosa di contribuire a presentare al Senato un capitolo della nostra storia più dolente, vissuta sulla terra del Friuli Venezia Giulia durante la Grande Guerra. Il disegno di legge per la restituzione dell’onore ai cosiddetti ‘fusilaz’ di Cercivento è il pagamento di un debito ancora sospeso, per le vite strappate a giovani ingiustamente accusati di viltà”.
Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc, annunciando la presentazione, martedì 16 luglio a Roma, nella sala Caduti di Nassirya del Senato (h.12.00), del docufilm “Cercivento, una storia che va raccontata”, realizzato dalla Regione FVG con il Comune di Cercivento, per ricostruire la fucilazione “per esempio” di quattro alpini del battaglione Monte Arvenis, 109 Compagnia dell’8 Reggimento. La proiezione si terrà alla presenza del presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin.
La senatrice triestina Rojc è prima firmataria del ddl “Disposizioni per la riabilitazione storica degli appartenenti alle Forze Armate italiane condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso della Prima Guerra mondiale”. Il documento, sottoscritto dal collega Gianclaudio Bressa (Autonomie) e da altri, chiede all’art. 1 “la restituzione dell’onore agli appartenenti alle Forze armate italiane che, nel corso della Prima Guerra mondiale, vennero fucilati senza le garanzie del giusto processo, con sentenze emesse dai tribunali di guerra” e promuove “il recupero della memoria” di tali caduti e in particolare iniziative di “ricerca storica volta alla ricostruzione delle drammatiche vicende del primo conflitto mondiale con specifico riferimento ai tragici episodi dei militari condannati alla pena capitale”.
Complesso l’iter legislativo per la “riabilitazione” dei fucilati: iniziato nel 2000 dall’allora sottosegretario Franco Corleone è giunto nella passata legislatura fino all’approvazione, all’unanimità alla Camera dei Deputati, di una proposta di legge dell’on. Giorgio Zanin. Un iter che si è interrotto quando la legge è approdata al Senato.
“Ho raccolto il testimone – ha spiegato la senatrice Rojc – e mi sono impegnata a cercare la più ampia condivisione attorno a questo disegno di legge, che porterebbe il nostro Paese a chiudere un conto aperto con la coscienza storica e civile, come hanno già fatto la Francia e la Gran Bretagna”.