Cosa possono fare in più regioni e comuni nella lotta contro i tumori: lo spiega un libro promosso da Fondazione Insieme contro il Cancro
“Inquinamento atmosferico, stili di vita scorretti, scarsa adesione ai programmi di screening anti-cancro. Diventano sempre più consistenti i fattori di rischio oncologico. Anche le amministrazioni locali, non solo quelle nazionali, devono impegnarsi di più per ridurre i 373mila nuovi casi di tumore che ogni anno colpiscono i cittadini del nostro Paese. Non solo. I rappresentanti istituzionali delle città e delle Regioni possono realizzare atti concreti per migliorare la qualità di vita e l’assistenza agli oltre 3 milioni di pazienti oncologici italiani”.
È questo il principale messaggio che l’oncologo Francesco Cognetti e il giornalista Mauro Boldrini lanciano col libro Ritorno alla vita. Conoscere, prevenire, sconfiggere il tumore (204 pagine, Guerini Editore), promosso da Fondazione Insieme contro il Cancro e presentato alla Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati. All’evento intervengono anche la Vice Presidente della Camera dei Deputati, Mara Carfagna, il Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, e il Sottosegretario di Stato alla Salute, Luca Coletto. Il volume raccoglie le interviste a Presidenti di Regione e a Sindaci, oltre alle testimonianze di sei pazienti oncologici.
“Abbiamo voluto sollecitare i rappresentanti delle Istituzioni locali e chiedere loro quali programmi stanno realizzando per tutelare, a 360 gradi, la salute dei cittadini – afferma Francesco Cognetti, Presidente di Fondazione Insieme contro il Cancro -. Queste iniziative riguardano, innanzitutto, il delicato tema dell’ambiente, dal momento che le nostre città sono spesso inquinate e l’aria che respiriamo rappresenta sempre più un rischio per il nostro benessere. Inoltre le piste ciclabili sono ancora scarse, la rete del trasporto pubblico spesso è insufficiente, così come la presenza di aree verdi. E non vanno sottovalutati gli stili di vita sani. Il 26% degli italiani fuma regolarmente, uno su tre è sedentario e il 32% è in sovrappeso o addirittura obeso. Comuni e Giunte Regionali possono fare di più per promuovere la prevenzione oncologica sia primaria che secondaria. Per vincere la battaglia contro il cancro è necessario l’impegno congiunto e coordinato di tutte le forze migliori dello Stato e della società”.
“La salute è il bene più prezioso ed è per questo che tutti, cittadini e rappresentanti delle Istituzioni, devono impegnarsi sempre di più per la sua salvaguardia – spiega Mauro Boldrini, Direttore della Comunicazione di Insieme contro il Cancro -. I cittadini adottando uno stile di vita sano e aderendo ai programmi di screening anticancro e le Istituzioni creando le condizioni perché i cittadini possano vivere meglio ogni giorno nelle città e garantendo a ogni paziente la possibilità di accedere alle cure più efficaci. La prevenzione è un pilastro fondamentale per la salute della popolazione e per il buon funzionamento del sistema sanitario: i percorsi di screening e la diagnosi precoce sono indispensabili per contrastare il rischio e le conseguenze della malattia e costituiscono un elemento di buon governo e di risparmio per il Sistema sanitario. Il libro è diviso in tre parti: la prima è dedicata a una ‘fotografia’ di carattere generale, dalle cause del cancro, ai numeri, alle principali terapie, fino alla prevenzione, agli screening e alla riabilitazione. A seguire, i capitoli con le interviste a sei rappresentanti delle Regioni e a sei Sindaci. La terza parte contiene le testimonianze dei pazienti. L’obiettivo del volume è far comprendere come la lotta contro la malattia vada combattuta a 360 gradi da tutti gli attori, incluse le Istituzioni locali”.
Solo nel 2018, in Italia, sono stati colpiti dal cancro 194.800 uomini e 178.500 donne. La sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 63% tra la popolazione femminile e risulta migliore rispetto a quella maschile (54%).
“Sono numeri significativi e destinati a crescere nei prossimi anni – sostiene il prof. Cognetti -. Siamo ai primi posti in Europa per i risultati registrati nella lotta a neoplasie importanti e molto diffuse come quelle al seno e alla prostata. Ma, se vogliamo davvero fare un salto di qualità nell’assistenza, bisogna realizzare e rendere subito operativo il sistema delle reti oncologiche in tutte le Regioni. Solo così possiamo garantire uniformità di comportamenti, governo dei percorsi dei pazienti ed equità di accesso alle cure in tutte le fasi della malattia. Le reti possono inoltre razionalizzare l’impiego delle tecnologie, con un’ottimizzazione dei costi, e migliorare la partecipazione a studi clinici e la diffusione delle terapie innovative a tutti i pazienti. Un’organizzazione di questo tipo deve prevedere un approccio multidisciplinare e multiprofessionale e l’accessibilità a cure di qualità per professionalità e tecnologie su base territoriale. Questo libro vuole dimostrare come esistano, in alcune Regioni, reti efficienti che hanno permesso di ottenere risultati importanti. Possono essere prese come modello dalle altre Istituzioni locali”.
“Siamo lieti di aver supportato la realizzazione e pubblicazione di questo nuovo volume – conclude Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia -. Oltre a fornire il prestigioso punto di vista delle Istituzioni, sono presenti anche le testimonianze di alcuni pazienti. Attraverso le loro parole, cariche di sofferenza ma anche di speranza, si può capire l’estrema importanza dell’innovazione in oncologia. Innovazione che passa attraverso la prevenzione come i vaccini. Ma anche attraverso quei farmaci innovativi grazie a cui oggi sempre più malati riescono a sconfiggere le neoplasie. Queste terapie vanno rese disponibili quanto prima in tutta la Penisola. Perché la vita in buona salute non è mai abbastanza”.