Il thriller The Burnt Orange Heresy è il film di chiusura, fuori concorso, della 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia
Il thriller The Burnt Orange Heresy diretto da Giuseppe Capotondi (La doppia ora) è il film di chiusura, fuori concorso, della 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre 2019) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
The Burnt Orange Heresy sarà proiettato in prima mondiale sabato 7 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, a seguire la cerimonia di premiazione.
Il mondo dell’arte e quello della malavita si scontrano nel thriller neo-noir, ambientato nell’Italia odierna. Il carismatico critico d’arte James Figueras (Claes Bang) seduce l’affascinante turista Berenice Hollis (Elizabeth Debicki). I due nuovi innamorati raggiungono la lussuosa proprietà sul Lago di Como del potente collezionista d’arte Cassidy (Mick Jagger). Questi rivela di essere il mecenate dello schivo Jerome Debney (Donald Sutherland), una sorta di J.D. Salinger del mondo dell’arte, e avanza ai due una strana richiesta: rubare a qualsiasi costo uno dei capolavori di Debney dallo studio dell’artista. Ma appena la coppia inizia a conoscere il leggendario Debney, comprende che nulla di quel personaggio e della loro missione è ciò che sembra.
Diretto da Giuseppe Capotondi, il film che chiude Venezia 76 è prodotto da David Zander, David Lancaster, William Horberg. Executive Producers Sienna Aquilini e Peter Touche. Tratto dal romanzo di Charles Willeford ed è sceneggiato da Scott B. Smith. Direttore della fotografia è David Ungaro. International Sales: HanWay Films. Domestic Sales:UTA/CAA.