Il Rapporto OSMED, il documento sull’uso dei farmaci in Italia, rischia di essere incompleto secondo la SIMG che chiede all’AIFA il coinvolgimento dei medici di base
“Chiediamo all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) di coinvolgere di nuovo i rappresentati della Medicina Generale nella stesura dell’annuale Rapporto OSMED. Rinnovando questa collaborazione, interrotta alcuni anni fa, è possibile avere di nuovo un’analisi non solo quantitativa ma anche qualitativa e descrittiva del consumo di farmaci e medicinali nel nostro Paese”. E’ quanto sostiene il dott. Claudio Cricelli, Presidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) in una lettera inviata al Direttore Generale dell’Agenzia di Via del Tritone Luca Li Bassi.
“La nostra Società Scientifica possiede tutti i dati clinici che descrivono le reali condizioni di salute e di malattia degli italiani – aggiunge Cricelli -. Si tratta di numeri imprescindibili se si vuole interpretare correttamente l’utilizzo dei farmaci nella Penisola. Il Rapporto OSMED così come è fornisce un quadro importante ma non completo. Descrive infatti quantità e scostamenti e rischia di essere solo un documento di contabilità”. “Come medici di famiglia assistiamo tutti i giorni milioni di italiani – sottolinea il presidente SIMG -. Abbiamo un ruolo sempre più importante nella gestione delle patologie croniche che da sole assorbono il 70% delle risorse sanitarie del nostro Paese. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato e perfezionato il nostro database Health Search che oggi rappresenta un’eccellenza italiana della medicina generale. Ha prodotto finora più di 200 pubblicazioni internazionali su riviste scientifiche indicizzate. Grazie a questo strumento digitale possediamo, in tempo reale, informazioni sempre aggiornate circa l’andamento di una determinata malattia su tutto il nostro territorio nazionale. E anche attraverso questi numeri si conoscono e spiegano le condizioni che sono dietro all’utilizzo dei farmaci”.
All’appello della SIMG si aggiunge anche la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG). “É giunto il momento che della governance del farmaco si occupino soprattutto i professionisti che hanno la responsabilità della cura dei cittadini – concludono Claudio Cricelli e Silvestro Scotti, Segretario Nazionale FIMMG -. I medici di medicina generale devono entrare a far parte stabilmente del comitato tecnico scientifico di AIFA secondo una selezione rigorosa di competenze curriculari. È l’ora che le forze politiche prendano una posizione chiara su molti temi della politica del farmaco inclusi molti inutili piani terapeutici e su una visione dei farmaci totalmente avulsa dalla realtá clinica quotidiana. Le Associazioni della medicina generale e altre Società Scientifiche specialistiche presenteranno a settembre un memorandum articolato sulle politiche del farmaco ed una proposta che esalti le buone pratiche cliniche a sostegno della sostenibilità e della salute dei cittadini del mostro Paese”.