Artrite psoriasica: i farmaci biologici assicurano una maggiore massa e robustezza ossea secondo uno studio pubblicato su Arthritis Research & Therapy
I pazienti con artrite psoriasica (PsA) che sono in trattamento con DMARDb si caratterizzano per una migliore massa e robustezza ossea rispetto a quelli trattati con MTX o con nessun altro DMARDcs. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis Research & Therapy che suffragano l’ipotesi di un maggior beneficio, in termini di miglior controllo della malattia ossea associata alla PsA, derivante dall’impiego di farmaci biologici nella malattia psoriasica.
Lo studio
“A differenza dell’artrite reumatoide, si sa ancora poco sull’effetto dei DMARD sulla struttura ossea in presenza di PsA – ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro -. Nell’AR, i farmaci biologici si sono dimostrati efficaci nell’arrestare i processi di depauperamento osseo, prevenendo l’insorgenza di fratture patologiche. Ad oggi, invece, non è stato condotto nessuno studio su questo argomento per la PsA, anche se si ipotizza da tempo che, anche in questi pazienti, un controllo efficace dell’infiammazione possa avere un impatto positivo anche sulla perdita secondaria di osso e la sua biomeccanica”.
Di qui il nuovo studio, che si è proposto di verificare se il trattamento con MTX e con farmaci biologici potesse influenzare la struttura ossea e le caratteristiche biomeccaniche in pazienti con PsA. A tal scopo, hanno preso in considerazione pazienti con PsA reclutati in una coorte osservazionale (the Erlangen Imaging Cohort) nel corso di valutazione diagnostiche di routine per la presenza di artriti infiammatorie.
Di questi 165 pazienti selezionati dalla coorte in oggetti, tutti affetti da PsA, 86 erano stati sottoposti a trattamento con DMARDs. Di questi ultimi, 34 erano stati trattati con MTX e 52 con un farmaco biologico – anti-TNF, secukinumab o ustekinumab – per almeno 6 mesi.
Successivamente, hanno condotto un esame di tomografia computerizzata periferica quantitativa a risoluzione elevata e un’analisi degli elementi finiti per determinare la densità minerale ossea volumetrica (vDMO) e le proprietà biomeccaniche delle ossa. Infine, hanno messo a confronto i dati ottenuti nei pazienti che non erano stati trattati con nessun DMARD con quelli relativi a pazienti trattati con MTX o farmaco biologico.
Risultati principali
I ricercatori hanno documentato una più estesa durata di malattia nei pazienti trattati con DMARb (7,8±7,4 anni), rispetto ai 4,6±7,4 anni dei pazienti trattati con MTX e ai 2,9±5,2 anni per quelli non sottoposti a trattamento con nessun DMARD, convenzionale o biologico.
Inoltre, non sono state osservate differenze, in termini di parametri ossei, tra i pazienti non sottoposti a trattamento con nessun DMARD e quelli trattati con MTX.
Quelli trattati con DMARDb, invece, hanno sperimentato un incremento significativo della vDMO totale (p=0,01) e quella trabecolare (p=0,05) rispetto agli altri due gruppi di pazienti.
Non solo: i pazienti trattati con DMARDb si sono caratterizzati anche per una maggiore robustezza ossea (p=0,012). Dall’analisi dei modelli di regressione, invece, è venuto fuori che l’età e i DMARDb impattano sulla vDMO. I due fattori sopracitati, insieme al genere di appartenenza, inoltre, influenzano anche la robustezza dell’osso.
Lo studio dimostra dunque che i farmaci biologici utilizzati per il trattamento della artrite psoriasica si associano ad outcome migliori, in termini di salute dell’osso. Non solo: i benefici si sono rivelati ancora più rilevanti nei pazienti con malattia più severa e refrattaria ai trattamenti non biologici, a suggerire il vantaggio d’impiego dei DMARDb, in termini di controllo migliore e sostenuto dell’infiammazione associata alla malattia.