Omicidio Serena Mollicone: svolta nel caso


Per l’omicidio di Serena Mollicone, la ragazza di Arce scomparsa l’1 giugno del 2001 e ritrovata morta due giorni dopo, sono stati chiesti 5 rinvii a giudizio: “Fu uccisa nella caserma dei Carabinieri”

Per l'omicidio di Serena Mollicone, la ragazza di Arce scomparsa l'1 giugno del 2001 e ritrovata morta due giorni dopo, chiesti 5 rinvii a giudizio

Svolta nella vicenda di Serena Mollicone, la ragazza di Arce, provincia di Frosinone, scomparsa l’1 giugno del 2001 e ritrovata morta due giorni dopo in un boschetto dell’Anitrella, a una decina di chilometri da casa.

La Procura di Cassino ha infatti presentato richiesta di rinvio a giudizio per cinque persone. Si tratta dell’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Arce, Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Anna. E poi del luogotenente dei Carabinieri Vincenzo Quatrale e dell’appuntato Francesco Suprano.

Per la famiglia Mottola le accuse sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere, per Quatrale di concorso morale esterno in omicidio e dell’istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Favoreggiamento, infine, per l’appuntato Suprano.

Secondo gli inquirenti, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it), Serena Mollicone sarebbe stata uccisa proprio nella caserma e  le prime indagini non sarebbero state altro che un enorme depistaggio.

La relazione conclusiva sul caso

Lo scorso febbraio è stata depositata in Procura la relazione conclusiva sul caso: per gli inquirenti, il principale sospettato per la morte della giovane studentessa sarebbe Marco Mottola, il figlio dell’ex comandante della Stazione dei carabinieri di Arce.

“Siamo finalmente vicini alla verità”, aveva spiegato all’agenzia Dire Guglielmo, il papà di Serena, che da quasi 18 anni porta avanti la battaglia per arrivare alla soluzione del caso.

“Ora inizierà quella processuale e sarà più tosta. Toccherà affilare le armi. Purtroppo i fatti mi danno ragione, ho sempre detto chi era stato e il luogo dove era avvenuto il fatto“.

Serena, secondo le accuse, sarebbe stata picchiata nella caserma di Arce e lasciata morire. “Ho letto da quello che ha scritto nella perizia la dottoressa Cattaneo. Serena è stata massacrata di botte, calci pugni, cosa non le hanno fatto… Non è stato un incidente, che quasi potevo ammetterlo, ma c’è stata volontarietà…“, aveva detto ancora Guglielmo Mollicone.

Secondo il papà di Serena Mollicone la giovane sarebbe andata nella caserma di Arce per denunciare lo spaccio di droga accusando in particolare Marco, il figlio del maresciallo Mottola, e lì avrebbe trovato la morte.