Malattia di Parkinson: Brain Innovations ed è la prima spin-off partecipata dall’Università Campus Bio-Medico di Roma. Tre obiettivi principali
Si chiama Brain Innovations ed è la prima spin-off partecipata dall’Università Campus Bio-Medico di Roma che si unisce alle altre sei accreditate dall’Ateneo. Fondata ad aprile scorso, nasce dall’idea del neurologo e dottorando Lazzaro di Biase che ha ricevuto un primo seed investment da Zcube, Zambon Research Venture, grazie alla partecipazione alla competizione Open Accelerator Life Sciences.
La spin-off si propone di risolvere tre problemi che oggi presentano i pazienti affetti dalla Malattia di Parkinson: la bassa accuratezza diagnostica (l’errore è stimato al 30 per cento, con circa 800 mila diagnosi errate ogni anno); l’assenza di biomarkers obiettivi per il monitoraggio dei sintomi a casa (sono necessarie molteplici visite mediche che fanno lievitare i costi); la gestione terapeutica non ottimale delle fluttuazioni dei sintomi motori dei pazienti.
Brain Innovations propone device di ausilio per la diagnosi, il monitoraggio dei sintomi e la somministrazione della terapia adeguata, con l’obiettivo a lungo termine di offrire soluzioni che possano diventare il gold-standard per il management dei pazienti affetti da malattia di Parkinson. Una patologia che colpisce 10 milioni di persone in tutto il mondo e fa registrare un nuovo paziente ogni 10 secondi e 183 nuovi studi clinici ogni anno.
Solo in Europa e negli Stati Uniti la gestione della malattia di Parkinson costa 19 milioni di dollari, cifra destinata a raddoppiare nei prossimi 10 anni. Una soluzione come quella proposta da Brain Innovations potrebbe ridurre i costi sanitari diretti e indiretti, portando a un risparmio di 4,7 miliardi di dollari in Europa e Usa, e migliorare la qualità della vita dei pazienti aprendo nuove frontiere sulla terapia personalizzata.
La malattia di Parkinson, scoperta agli inizi del 1800 da James Parkinson, venne chiamata per oltre un secolo “paralisi agitante” e anche “morbo di Parkinson”. Colpisce in modo indistinto i due sessi e può esordire a qualsiasi età, anche se, in prevalenza, i sintomi si riscontrano in pazienti sopra i 60 anni, raramente in pazienti sopra i 40 e in casi rarissimi in persone più giovani. Si tratta di un disturbo che colpisce il sistema nervoso centrale; il sintomo generalmente più evidente è il tremore, ma non basta questo per stabilire la diagnosi. Altri sintomi possono essere rigidità, lentezza nei movimenti, debolezza, problemi di equilibrio e postura ricurva.