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Insufficienza Respiratoria Cronica: nuovo sistema di gestione

malattie respiratorie

Insufficienza respiratoria cronica: nuovo documento strategico di indirizzo per la gestione integrata dei percorsi diagnostici e terapeutici

Il Documento strategico di indirizzo per la gestione integrata dell’insufficienza respiratoria, adottato con l’Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2019, è stato redatto da un Gruppo di lavoro di GARD-Italia, l’Alleanza nazionale volontaria che comprende istituzioni, società scientifiche ed associazioni di pazienti che lavorano per il comune obiettivo di sviluppare una strategia di prevenzione e di assistenza alle malattie respiratorie, costituita in coerenza con la Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases (GARD) internazionale, creata nel 2004 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il documento definisce una proposta di percorso clinico assistenziale di presa in carico del paziente con insufficienza Respiratoria Cronica – IRC, secondo la logica di un modello di gestione multi-professionale e multidisciplinare integrata ospedale-territorio.

L’obiettivo generale è quello di ottimizzare i percorsi diagnostici e terapeutici, per mettere il paziente e non il sistema al centro dell’organizzazione assistenziale attraverso la realizzazione di un modello che:

L’approccio proposto è coerente con la visione del Piano Nazionale della Prevenzione e del Piano Nazionale della Cronicità che promuovono interventi integrati di prevenzione e assistenza, orientati alla gestione attiva della cronicità.

Il Piano Nazionale della Cronicità ha posto particolare attenzione all’insufficienza respiratoria cronica (IRC), in considerazione della rilevanza epidemiologica, della gravità, dell’invalidità, del peso assistenziale ed economico, della difficoltà di diagnosi e di accesso alle cure. Il documento rappresenta pertanto il primo atto programmatorio specifico a livello nazionale sull’IRC che mira, tra l’altro, a mantenere il più possibile la persona malata al proprio domicilio, prevedendo la necessità di strutturare in maniera appropriata l’assistenza domiciliare, ponendo attenzione alle cure di fine vita e coinvolgendo, in ruoli diversi, operatori con diverse professionalità.

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