Segnalavano i posti di blocco su un gruppo Facebook: a Catania due persone di 31 e 50 anni denunciate per interruzione di pubblico servizio
A Catania sono state denunciate due persone, di 31 e 50 anni per interruzione di pubblico servizio. Grazie ad una segnalazione la Polizia postale ha scoperto l’esistenza su Facebook del gruppo denominato “Posti di blocco Catania”, con circa 40 mila iscritti, dove venivano segnalati preventivamente i posti di blocco e di controllo delle forze dell’ordine nella provincia etnea.
Le indagini, si legge sul sito ufficiale della Polizia di Stato, hanno consentito di identificare i due uomini quali amministratori del gruppo e, pertanto, come coloro che avevano la piena responsabilità della creazione e delle informazioni diffuse al suo interno.
Nel gruppo, inoltre, ogni utente poteva segnalare eventuali postazioni di controllo delle forze dell’ordine istituiti lungo le strade della città e della provincia.
Segnalare preventivamente posti di blocco e controlli della Polizia costituisce un reato poiché turba la regolarità del servizio di pubblica sicurezza.
Anche segnalare sui gruppo di WhatsApp la presenza di autovelox, posti di blocco e controlli della polizia è un reato.
Come chiarisce l’art. 340 del codice penale, tale reato si pone in essere quando si “cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità”. Per chi commette questo reato, che si può costituire anche utilizzando per la segnalazione dei controlli un navigatore collegato a una chat, è prevista la reclusione fino a un anno e fino a cinque anni per capi, promotori e organizzatori della turbativa.
L’ultimo caso sempre in Sicilia, a Canicattì, dove erano state denunciate oltre 60 persone.