I diritti dei disabili non vanno in ferie: il Codacons lancia una task force per verificare il rispetto delle norme nelle strutture turistiche e ricettive di tutta Italia
I diritti dei disabili non vanno in ferie ad agosto ed enti locali, villaggi vacanza e strutture ricettive devono garantire il rispetto delle norme di settore volte ad agevolare i cittadini portatori di handicap. Lo afferma il Codacons, che lancia la battaglia estiva a favore dei disabili italiani.
“Capita spesso che nel periodo estivo, quando le città si svuotano ed è al massimo livello l’afflusso di vacanzieri presso strutture turistiche e ricettive, i diritti dei disabili vengano messi in secondo piano – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Per i portatori di handicap diventa difficile spostarsi, accedere a spiagge e luoghi di interesse, soggiornare in strutture ricettive adeguate alle loro esigenze e godere bei benefici economici previsti dalla normativa. Eppure le norme di settore tutelano i disabili tutto l’anno, riconoscendo i loro diritti e garantendo accessibilità e godimento dei servizi”.
Proprio per contrastare tale fenomeno il Codacons ha deciso di lanciare una task force per verificare il rispetto delle norme sui disabili presso strutture turistiche e ricettive di tutta Italia, e per accertare che comuni ed enti locali garantiscano anche ad agosto i servizi dedicati ai portatori di handicap. In tal senso l’associazione si rivolge ai diretti interessati, invitando i disabili di tutta Italia a segnalare irregolarità, problemi, difficoltà di accesso e criticità di ogni tipo inviando una mail al Codacons all’indirizzo info@codacons.it , onde consentire le dovute azioni legali del caso.
E intanto parte la prima denuncia penale del Codacons contro i gestori di un centro termale – le terme della Ficoncella di Civitavecchia – che lo scorso 5 agosto hanno maltrattato un disabile cacciandolo dalla struttura sotto gli occhi allibiti dei presenti, solo perché pretendeva – così come prevede la legge 104 del 1992 – di non pagare il biglietto di ingresso. Il gestore dell’impianto sarà chiamato ora a rispondere dei reati di truffa e abuso di potere.