Il bilancio dell’ultima ondata di maltempo che ha colpito il Nord Italia: tornado sui fienili in Lombardia, bombe di ghiaccio sulle colture in Piemonte
Ammontano a diversi milioni di euro i danni causati dall’ondata di maltempo sul Nord Italia, dalla Lombardia al Piemonte, dove fienili, fabbricati e coltivazioni sono stati devastati da tornado e grandine.
E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti nelle campagne colpite dalle tempeste di vento e ghiaccio dove è partita la conta dei danni per verificare le condizioni per la richiesta dello stato di calamità. In Lombardia tornado si sono abbattuti nel Milanese e nel Bresciano, distruggendo un fienile e scoperchiando i tetti dei fabbricati, oltre a spianare campi di mais. Sempre in Lombardia la grandine si è abbattuta sulle coltivazioni di riso, sulle vigne e sugli uliveti, ma gravi danni si rilevano anche in Piemonte, dove ad essere colpiti da chicchi grandi come albicocche sono stati uva, mais e girasole.
Con l’ondata di maltempo al Nord salgono a ben 604 il numero di tempeste, nubifragi, trombe d’aria e grandinate verificatesi nell’estate 2019 secondo un’analisi della Coldiretti su dati Eswd, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Una stagione a due facce dove agli eventi estremi si è alternato un caldo da record. L’estate 2019 sale, infatti, fino ad ora in Italia sul podio delle più bollenti dal 1800, piazzandosi al terzo posto per effetto di un mese di luglio con 2 gradi in più rispetto alla media storica mentre giugno aveva fatto registrare una temperatura superiore di 3,3 gradi rispetto alla media, secondo le stime Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Isac Cnr.
Un andamento che costringe gli agricoltori all’irrigazione in soccorso dei terreni per salvare le coltivazioni in sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro fino alla frutta, mentre patiscono anche gli animali con la produzione di latte nelle stalle che cala, le galline che producono meno uova nei pollai e le api che non volano più e non producono miele.
Sono gli effetti di una tendenza alla tropicalizzazione che si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.