La mostra PORTFOLIO. Genealogies. Kevin Clarke, Jiny Lan, Bernd Reiter alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia dal 7 settembre al 4 novembre
La Biblioteca Nazionale Marciana ospiterà, nelle sue Sale Monumentali (ingresso dal Museo Correr, Ala Napoleonica di Piazza San Marco) dal 7 settembre al 4 novembre prossimi la mostra “PORTFOLIO – Genealogies. Kevin Clarke (nella foto accanto), Jiny Lan, Bernd Reiter”, curata da Manfred Möller (Minerva Edition) che comprende opere grafiche, dipinti, opere fotografiche e un’installazione, di tre artisti che vivono principalmente in Germania: Kevin Clarke (1953- New York, Stati Uniti, fotografia concettuale, grafica), Jiny Lan (1970- Xiuyan, Repubblica Popolare Cinese, pittura, grafica) e Bernd Reiter (1948- Colonia, Germania, installazioni, grafica). Tre artisti originari di diversi continenti e background culturali, ma il cui focus artistico attuale risiede principalmente in Germania.
Il titolo della mostra GENEALOGIES è stato scelto poiché tutti e tre gli artisti affrontano questo campo concettuale polisemico, pur se in modi molto diversi tra loro. I “DNA Portraits” di Kevin Clarke sono basati sull’interpretazione scientifica del termine, infatti l’artista-fotografo combina l’impronta genetica di personalità viventi e/o storiche, costituita da una sequenza di lettere in composizioni grafiche metaforiche. Questa lettura può essere a buon titolo classificata come ‘genealogica’: il nostro materiale genetico contiene importanti informazioni che condividiamo non solo con i nostri antenati più vicini ma con moltissimi altri esseri umani. Anche i dipinti di Jiny Lan, eseguiti in tecnica mista su tela, si confrontano con la genealogia in modo affascinante. L’artista nei suoi ritratti “Painter princes”, allo stesso modo, ad esempio, di Jörg Immendorff o Georg Baselitz, affronta il termine “arte” in senso ‘storico’, cioè procedendo per accumulazione di lavoro in lavoro, costruendo una sequenza completa di piccoli frammenti a completare un qualcosa che assomiglia a un DNA. Una posizione a sé stante merita l’installazione di Bernd Reiter: sette banchi da chiesa e 40 monitor “(fintamente) sacri” con cui affronta una genealogia di moralità nella storia del pensiero della Chiesa Cattolica.