Dal vescovo Gardin affondo su Salvini


Monsignor Gianfranco Agostino Gardin, Vescovo di Treviso, attacca Salvini nell’omelia: “C’è chi ringrazia la Madonna ma non ha il suo consenso”

Monsignor Gianfranco Agostino Gardin, Vescovo di Treviso, attacca Salvini nell'omelia: “C’è chi ringrazia la Madonna ma non ha il suo consenso”

“Qualcuno, in verità, anche ad alti livelli istituzionali, è solito ringraziare la Madonna, ma, a quanto pare, per ragioni che non sembrerebbero proprio trovare il consenso o la protezione della Vergine, almeno quella vera, quella che il Vangelo ci fa conoscere e riconoscere. Suscitando, tra l’altro, il disappunto o l’indignazione dei veri credenti”.

Lo ha detto l’amministratore apostolico della diocesi di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, nell’omelia della celebrazione eucaristica, nel santuario di Santa Maria Maggiore, a Treviso, nella solennità dell’Assunzione di Maria.

Del presule, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) il ringraziamento, “guardando alla nostra città e alla nostra Chiesa trevigiana, per la presenza tra noi di tutti coloro che non si lasciano guidare dalla logica perversa dei forti e dei potenti che ignorano e addirittura schiacciano gli umili e i poveri, ma riconoscono e si prendono cura degli ultimi, dei sofferenti, dei piccoli, dei soli, dei rifiutati, dei disperati, di chi vive situazioni diverse di precarietà, solitudine, abbandono, sofferenza”.

“Non mancano- ha aggiunto- anche nella nostra città, coloro che, con un cuore grande e generoso, in forme visibili o nascoste, a livelli più istituzionali o professionali o nell’intimità della loro casa, o nel volontariato, si fanno ‘prossimi’ verso i molti feriti dalla vita”.

Da monsignor Gardin, dunque, l’apprezzamento per coloro che “si lasciano guidare dalla compassione, dalla partecipazione alle fatiche dei più fragili, dei più sfortunati”. Un “farsi fratelli e sorelle miti e accoglienti” dove “altri vorrebbero azioni disumane per difendere la propria tranquillità”. Atteggiamenti che “costituiscono per la città e per la società una ‘vittoria’ di umanità e di bene”.

Infine, l’auspicio affinché “la nostra città e a chi esercita in essa il servizio e la responsabilità di governo, cresca nella fraternità, nella solidarietà, nella ricerca del vero bene”.