Site icon Corriere Nazionale

Bpco e osteoporosi: legami in un paziente su tre

ventilazione meccanica

Nel 38% dei casi i pazienti affetti da Bpco soffrono anche di osteoporosi secondo i risultati di una metanalisi pubblicata su CHEST. L’importanza dello screening

Sei affetto da Bpco? Nel 38% dei casi, allora, è probabile che possa essere affetto anche da osteoporosi (OP), indipendentemente dall’area geografica di appartenenza. E’ quanto dimostrano i risultati di una metanalisi recentemente pubblicata su CHEST, che suggeriscono l’opportunità di sottoporre i pazienti affetti da malattia respiratoria anche a screening per la presenza di malattia ossea.

Un legame documentato da tempo ma da approfondire

Che l’OP rappresenti una condizione morbosa concomitante alla Bpco è cosa nota da tempo: “Le fratture legate all’OP sono associate ad alcuni outcome di Bpco sfavorevoli, quali l’incremento della mortalità e delle ospedalizzazioni, insieme ad un declino della funzione polmonare e ad un deterioramento della qualità della vita – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio”.

Non solo: le raccomandazioni GOLD per il trattamento della Bpco già prevedono l’opportunità di rilevare la presenza di OP in questi pazienti, mentre le linee guida britanniche NICE sulla malattia respiratoria in questione vanno anche oltre, considerando la Bpco come una causa secondaria di OP e incoraggiando l’utilizzo di strumenti di predizione del rischio di frattura.

L’obiettivo di questa metanalisi, pertanto, è stato quello di capitalizzare le conoscenze sull’argomento, mettendo insieme e sintetizzando, in modo quantitativo, i dati provenienti da diversi studi sulla prevalenza e il rischio di OP in pazienti con Bpco, per fare luce sulla forza di questa associazione.

A tal fine, è stata condotta una ricerca sistematica della letteratura sull’argomento sui principali database bibliografici biomedici (Medline, EMBASE…), che ha portato all’identificazione di 58 studi sul legame Bpco-OP , valutato su 8.753 pazienti con Bpco. Su questi studi è stata condotta la metanalisi, al fine di determinare la prevalenza e i fattori di rischio di OP in pazienti con  Bpco, affiancata da analiss di meta-regressione per approfondire le fonti alla base dell’eterogeneità dei singoli studi considerati.

Prevalenza di osteoporosi non influenzata dall’area geografica di appartenenza

Dal lavoro di metanalisi dei dati è emerso che la prevalenza globale di OP, calcolata mettendo insieme i dati di tutti i pazienti dei singoli studi, è stata pari al 38% (IC95%= 34-43) nei pazienti con Bpco (15% nei gruppi di controllo).

E’ anche emersa, tuttavia, un’eterogeneità significativa degli studi inclusi (I2=93%, p <0,01) che le successive analisi di meta-regressione hanno ascritto a diversi fattori (provenienza dei pazienti reclutati – p<0,01 – severità della Bpco – valutata mediante FEV1 predetta  (p=0,01) – percentuale di partecipanti agli studi di sesso maschile – p=0,03 – e dimensioni dei campioni dei pazienti del singolo studio (p=0,03).

Ciò detto, la metanalisi ha anche dimostrato che il dato di prevalenza di OP non differiva in modo significativo nelle 5 aree geografiche del globo: Americhe, Medio Oriente, Europa, Sud Est Asiatico e Pacifico Occidentale. L’odd ratio del rischio di OP in pazienti con Bpco, calcolato in base al totale dei pazienti degli studi e corretto per la presenza di eventuali fattori confondenti, è risultato pari a 2,83 rispetto ai controlli (pazienti con OP ma senza Bpco; IC95%= 2-4,03).

Tra i fattori significativi di rischio di OP individuati nei pazienti con Bpco vi erano la condizione di sottopeso (BMI <18,5 kg/m2; OR=4,26; IC95%=1,07-16,99; p <0,05) e la presenza di sarcopenia (OR=3,65; IC95% =1,45-9,16; p <0,01).
Inoltre, due metanalisi di 7 e 2 studi, rispettivamente, hanno documentato una riduzione del rischio di OP in concomitanza con un incremento unitario di BMI (incremento 1-kg/m2 OR = 0,8; IC95%=0,76-0,85) e di massa magra (OR = 0,64; IC95%=0,49-0,83).

Le conclusioni degli autori

“Questa metanalisi ha dimostrato come l’OP rappresenti una comorbidità frequente nei pazienti con Bpco a livello globale – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro -. Un BMI ridotto, come pure una ridotta massa muscolare, si associano ad un incremento della prevalenza di OP nei pazienti con Bpco”.

“Pertanto – aggiungono – sarebbe opportuno individuare precocemente, mediante screening, i pazienti con Bpco a rischio elevato di OP (NdR: come del resto già raccomandato da alcune linee guida europee), nonché implementare, sin dai primi stadi di malattia polmonare, opportune strategie di trattamento volte a migliorare o a controllare i fattori di rischio di OP”.

Exit mobile version