Telefonata dalla Lega al Sottosegretario pentastellato Buffagni: un possibile ritorno di fiamma nel governo gialloverde? Il Carroccio non chiude le porte
In queste ore convulse, dopo le dimissioni del premier Conte e l’inizio delle consultazioni al Quirinale, la Lega sta tentando di ricucire con il M5s. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Stefano Buffagni viene raggiunto da una telefonata “di un esponente di spicco della Lega” mentre sta per essere intervistato da Paolo Celata, su La7. “Si’, stanno chiamando. Ma non posso dire di piu’”, risponde Buffagni ai cronisti come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it).
Intanto il il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo lascia aperto uno spiraglio: “Le possibilita’ non sono molto alte, pero’ in politica ‘mai dire mai’. Dicono che la politica sia l’arte del possibile, sarebbe sbagliato chiudere tutte le porte. Ieri in aula Matteo Salvini non ha chiuso del tutto a questa possibilita’. Detto questo per noi la via giusta sono le elezioni”, risponde al Tg2 a chi gli chiede se e’ possibile una nuova intesa M5s-Lega.
Salvini sull’ipotesi di accordo M5S-Pd
C’è ancora uno spiraglio di trattativa con i 5 stelle? “A giudicare dalla sequela degli insulti bisognerebbe chiedere a loro. Con la Lega il taglio dei parlamentari é una certezza, con il Pd di Zingaretti no”. Lo dice Matteo Salvini parlando a piazza Montecitorio. “Dai 5 punti di Zingaretti scompare il taglio dei parlamentari”, aggiunge.
“Abbiamo pronta una manovra da 50 miliardi da approvare in 24 ore. Il deficit è da contrattare con l’Europa e sicuramente sarebbe inferiore a quello della Francia”. La collocazione della Lega è stare in Europa? “Assolutamente”, dichiara Salvini.
La rottura c’è stata perché “erano troppi i no. No a tutto, i ministeri erano fermi. Se ci saranno le elezioni gli italiani sceglieranno. Qualunque governo nasca è contro la Lega”. “Con questa squadra di governo era fantasia portare avanti una manovra coraggiosa” e il governo che nascerà sarà “tutto tranne che compatto e coraggioso, unito solo dalle poltrone”.
Centinaio: porte sempre aperte
“Contatti tra alcuni nostri esponenti e quelli del Movimento 5 Stelle sono ancora in corso. Noi, anche in questi giorni, una porticina l’abbiamo tenuta aperta. Ovviamente deve esserci un passo indietro del presidente del Consiglio”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio intervistato dal quotidiano ‘Il Mattino’. “Siamo disponibili a riaprire ai 5 Stelle se ce lo chiede il Capo dello Stato – puntualizza Centinaio – ma purché la modalità di lavoro all’interno dell’esecutivo ritorni quella prima della campagna elettorale europea. Mi risulta che sono tanti i 5 Stelle che non vogliono andare con Renzi e Boschi, ma vorrebbero continuare a governare con noi. Siamo sempre disponibili a sederci attorno a un tavolo, ma – sottolinea – bisogna ripartire dallo spirito originario. Di troppi ‘no’ il Paese si ammala”.
Il Ministro ribadisce poi la compattezza del partito attorno al segretario Matteo Salvini: “Questa crisi è stata decisa insieme. È da aprile che tutti noi ministri e sottosegretari ci lamentavamo con Salvini chiedendogli di staccare la spina. Dal periodo delle elezioni europee a oggi abbiamo avuto mille difficoltà perché ogni provvedimento o veniva rallentato oppure era bloccato dai colleghi grillini. Ci eravamo dati come deadline il 15 agosto per mettere un punto definitivo e così è stato. Non hanno voluto recuperare in nessun modo, eppure io stesso in questi mesi ho fatto da pontiere insieme al ministro Bussetti. In queste ore abbiamo fatto un’analisi tra di noi. Sono stati troppi i no subiti. Ci hanno stoppato sempre”, conclude Centinaio.