Asma infantile: uso precoce antibiotici aumenta rischio


Asma infantile, l’uso precoce di antibiotici può aumentare il rischio dell’insorgenza della patologia secondo uno studio pubblicato su Clinical Infectious Diseases

Asma infantile, l'uso precoce di antibiotici può aumentare il rischio dell'insorgenza della patologia secondo uno studio pubblicato su Clinical Infectious Diseases

Il crescente fenomeno dell’antibiotico-resistenza ha innalzato il livello di allarme nella comunità medico-scientifico sul corretto impiego degli antibiotici, armi essenziali nel trattamento delle infezioni. Di conseguenza, sta aumentando il numero di studi che individuano eventuali fattori in grado di indebolire l’efficacia di questi farmaci preziosi.

L’ultimo esempio viene da uno studio di recente pubblicazione su Clinical Infectious Diseases, che ha individuato nell’impiego in tenerissima età degli antibiotici un possibile fattore di rischio di maggiore insorgenza di asma infantile.

Lo studio

In letteratura si sono recentemente accumulati lavori che hanno documentato l’esistenza di un’associazione tra l’esposizione agli antibiotici nella prima infanzia e il successivo sviluppo di asma in età pediatrica. Ciascuno di questi ha finito con l’analizzare, però, singolarmente, alcuni possibili fattori di rischio di insorgenza di questa associazione, dalla posologia d’impiego di questi farmaci al timing e alla modalità di somministrazione, senza approfondire l’impatto complessivo e simultaneo di tutti i fattori sopra citati sullo sviluppo di asma a partire dai 6 anni di età.

Di qui il nuovo studio, che ha cercato di colmare questo gap, analizzando i dati sulle prescrizioni di antibiotici di più di 150.000 nati “a termine” tra il 1995 e il 2003, reclutati in un programma sanitario dello stato Usa del Tennessee. Tutti i neonati erano nati normopeso (onde escludere già in partenza un fattore di rischio noto di asma e in buone condizioni di salute iniziali.

I ricercatori hanno valutato l’impiego di antibiotici in età neonatale e confermato la diagnosi successiva di asma in base ai report di prescrizione antibiotica e di visite mediche effettuate per la conferma della diagnosi di asma infantile, utilizzando modelli matematici di regressione logistica per saggiare l’associazione esistente tra asma infantile e uso precoce di antibiotici.

Risultati principali

Lo studio ha documentato che il 79% dei bambini considerati era stato sottoposto almeno ad una prescrizione antibiotica all’età di un anno e che probabilità di asma nel corso dell’infanzia cresceva del 20% per ciascun anno aggiuntivo di prescrizione antibiotica (aOR=1,2; IC95%=1,19-1,2).

Non solo: la relazione tra prescrizione di antibiotici e diagnosi successiva di asma si manifestava indipendentemente dal tipo di antibiotico somministrato o dal timing di somministrazione. Inoltre, è emerso che i neonati sottoposti a trattamento solo con antibiotici ad ampio spettro avevano maggiori probabilità di andare incontro ad asma infantile rispetto a quelli trattati solo con antibiotici a spettro ristretto (aOR=1,1; IC95%=1,05-1,19).

Al contrario, né il timing di somministrazione degli antibiotici, né la loro formulazione, né tanto meno la copertura contro i microrganismi anaerobi sono risultati associati all’insorgenza successiva di asma pediatrico.

In sintesi

In conclusione, lo studio ha dimostrato l’esistenza di un’associazione dose-dipendente tra l’impiego precoce di antibiotici in età neonatale e lo sviluppo successivo di asma pediatrico, indipendentemente dal tipo di antibiotico somministrato o dal timing di somministrazione.

Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come “…gli antibiotici rappresentino ancora la soluzione terapeutica salvavita per i bambini affetti da infezioni batteriche severe…” ma anche che “questi farmaci preziosi possono impattare negativamente sulla diversità e la funzionalità del microbioma, aumentando il rischio di malattie attraverso l’induzione di alterazioni a carico del sistema immunitario e la presenza di fenomeni infiammatori cronici”.

“Pertanto – concludono – alla luce delle crescenti evidenze a favore del legame tra impiego precoce di antibiotici e asma pediatrico, sarebbe opportuno che la classe medica valutasse con maggiore attenzione il profilo rischio-beneficio di questi farmaci nell’età neonatale, prima della loro effettiva somministrazione”.