Quattro esemplari di squalo verdesca nuotano nelle acque del basso Adriatico “raccontando” in diretta dettagli sul loro comportamento: al via progetto WWF
In questi giorni i primi 4 squali ‘sentinella’ della specie Verdesca (Prionace glauca) stanno nuotando nelle acque del basso Adriatico ‘raccontando’ in diretta dettagli sul loro comportamento, come durata di immersione e spostamenti, grazie a speciali TAG satellitari precedentemente applicati dai ricercatori sugli animali.
È entrato così nel vivo il progetto Safesharks del WWF, condotto insieme a COISPA e INCA e che vede la collaborazione della comunità di pescatori di Monopoli, la più importante dell’Adriatico per quanto riguarda la pesca del pesce spada. I 4 animali ‘taggati’ , tutti di un metro e mezzo circa di dimensione, sono stati i primi ad essere marcati nelle acque a nord del Gargano durante le normali battute di pesca. Dai primi dati sembra che gli animali si stiano spostando verso sud ma in autunno si avranno maggiori dettagli che verranno analizzati in maniera approfondita.
Le verdesche catturate e poi liberate sono tra le specie di squalo più colpite dal fenomeno del bycatch (cattura accidentale): l’obiettivo del progetto Safesharks è proprio quello di valutare le probabilità di sopravvivenza degli squali che vengono catturati e realizzare con i pescatori le linee guida per una manipolazione e tecniche di rilascio ottimali.
Si tratta del primo esperimento di marcatura con tecnologia pop-uprealizzato in quest’area del Mediterraneo per valutare gli effetti della cattura accidentale delle verdesche. I tag utilizzati nel progetto sono marche elettroniche capaci di raccogliere dati su temperatura profondità attività di nuoto e posizione e che dopo un periodo prestabilito si staccano dall’animale e trasmettono i dati immagazzinati via satellite. La marcatura di verdesche catturate accidentalmente durante la pesca del pesce spada darà informazioni importantissime per capire il tasso di sopravvivenza una volte rilasciate e soprattutto sul comportamento di questa specie. I tag satellitari, infatti, immagazzinano preziose informazioni sia quando l’animale è in superficie che in immersione ad elevate profondità.
I dati raccolti saranno fondamentali anche per identificare gli spostamenti e le aree di concentrazione (riproduzione e crescita) di questi affascinanti animali. La comunità dei pescatori di Monopoli lo scorso luglio aveva ricevuto ufficialmente dal WWF i Tag insieme a magliette ‘simbolo’ del loro impegno come ‘angeli degli squali’, realizzate da Eurojersey, azienda italiana produttrice dei tessuti brevettati Sensitive® Fabrics, al fianco del WWF Italia dal 2015, che sostiene questo progetto di conservazione.
Secondo il recente rapporto del WWF “Squali in crisi nel Mediterraneo” lanciato lo scorso luglio in occasione della Giornata Mondiale degli Squali , oltre la metà delle 86 specie di squali, razze e chimere del Mediterraneo è minacciata e un terzo di queste è prossima al rischio di estinzione. Il preoccupante stato di questi predatori marini è un chiaro segnale della salute complessivamente precaria del Mar Mediterraneo, la cui biodiversità marina è decimata dalla pesca eccessiva. Una mattanza silenziosa e invisibile provocata da attività di pesca insostenibili e a volte illegali. Il WWF ha anche lanciato una campagna di adozione a sostegno del progetto.
Tra le soluzioni possibili contenute nel suo report, il WWF evidenzia la necessità di evitare attività di pesca in habitat chiave di squali e razze e di utilizzare strumenti di pesca più selettivi che riducano o eliminino il bycatch. La raccolta dei dati ottenuti grazie agli squali ‘sentinella’ dell’Adriatico saranno molto utili per migliorare la conoscenza delle popolazioni di queste specie e aumentare gli sforzi di conservazione e assicurare completa trasparenza e legalità nel settore della pesca.