Fibromialgia: uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha evidenziato che i sintomi dell’insonnia sono fortemente e positivamente associati al rischio di sviluppare la patologia
Uno studio prospettico di coorte pubblicato sul British Medical Journal ha evidenziato che i sintomi dell’insonnia sono fortemente e positivamente associati al rischio di sviluppare fibromialgia. Gli autori dello studio sottolineano i benefici dell’attività fisica nel tempo libero nel compensare alcuni degli effetti avversi dei sintomi dell’insonnia sul rischio di fibromialgia.
Questo studio è stato realizzato per valutare l’associazione tra sintomi di insonnia e rischio di fibromialgia auto-segnalata nelle donne, ed analizzare se l’attività fisica nel tempo libero e l’indice di massa corporea (BMI) possono modificano questa associazione.
Sono stati utilizzati i dati longitudinali dello studio norvegese HUNT (Norwegian Nord-Trøndelag Health Study) che ha raccolto dati nel periodo 1995-1997 (baseline) e 2006-2008 (follow-up). Sono state arruolate un totale di 14 172 donne che hanno riferito di essere prive di fibromialgia al basale.
Complessivamente, sono stati riportati 466 casi di fibromialgia durante il periodo di follow-up di circa 11 anni, corrispondenti a un rischio assoluto grezzo (AR) di 3,3%.
Rispetto alle donne senza sintomi di insonnia (AR grezzo=2,8%), donne che hanno riportato uno, due o tre sintomi presentavano un rischio relativo (RR) di fibromialgia di 1,39 (95% IC: da 1,08 a 1,80), 1,86 (IC al 95%: da 1,33 a 2,59) e 2,66 (IC al 95%: da 1,75 a 4,06), rispettivamente.
Rispetto a donne fisicamente molto attive senza sintomi di insonnia (AR grezzo=2,7%), donne con uno o più sintomi di insonnia avevano un RR per la fibromialgia di 1,90 (IC 95%: 1,30 a 2,79) nel caso avevano riportato bassa attività fisica e un RR di 1,55 (IC al 95%: da 1,12 a 2,13) in caso di valori di elevata attività fisica.
I risultati di questo studio prospettico indicano una forte associazione indipendente tra sintomi di insonnia e rischio di fibromialgia. Il rischio risulta aumentato con il numero di sintomi di insonnia e sembra più che raddoppiato tra le donne che hanno riportato tre o più sintomi rispetto alle donne che non hanno riportato sintomi.
Il meccanismo di questo collegamento non è ancora noto ma limitazioni del sonno e scarsa qualità dello stesso possono compromettere la funzione endogena inibitoria nocicettiva e aumentare il dolore, in quanto inducono iperalgesia generalizzata in caso di persone in buona salute.
Inoltre, potrebbe esistere un collegamento tra scarso sonno e infiammazione di basso grado, che è supportato da studi sperimentali che dimostrano che le citochine pro-infiammatorie possono essere coinvolte nello sviluppo dell’ iperalgesia.
Gli autori non hanno riscontrato alcun effetto sinergico tra sintomi di insonnia e BMI nel rischio di fibromialgia; però, donne in sovrappeso e obese con una o più sintomi di insonnia presentavano un RR di 2,35 (IC 95%: 1,73-3,21) e 2,18 (IC 95%: 1,42-3,35) rispetto al riferimento cioè al gruppo di donne di peso normale senza sintomi di insonnia (AR grezzo=2,3%).
Questi risultati confermano che i sintomi dell’insonnia sono fortemente e positivamente associati al rischio di fibromialgia e che l’attività fisica nel tempo libero può compensare alcuni degli effetti avversi dei sintomi dell’insonnia sul rischio di fibromialgia.
Inoltre, gli autori sottolineano l’importanza di prevenire i problemi di sonno e promuovere uno stile di vita sano e attivo al fine di ridurre l’incidenza di fibromialgia.