Notifica atti giudiziari a mezzo posta: l’Antitrust denuncia criticità per il processo di liberalizzazione e rincari del 40% delle tariffe di Poste Italiane
L’Antitrust ha evidenziato numerose criticità in merito al processo di liberalizzazione dei servizi di notificazione a mezzo posta di atti giudiziari, nel quale opera esclusivamente l’incumbent Poste Italiane, con le proprie tariffe di servizi postali universali.
“Inaccettabili i rincari del 40% denunciati dall’Antitrust relativi alle tariffe di Poste Italiane per le notifiche degli atti giudiziari” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Tanto per cambiare, in Italia le liberalizzazioni non si fanno o si fanno male, con la conseguenza che gli ex monopolisti conservano la loro posizione dominante e per i consumatori, non solo non ci sono i vantaggi sbandierati dal legislatore, ma ci sono solo aumenti bulgari delle tariffe e rincari” prosegue Dona.
“Una situazione vergognosa, specie se si considera che l’utente subisce le scelte di altri e non può fare altro che pagare” conclude Dona.
Interviene anche il Codacons
L’assenza di concorrenza sul fronte dei servizi postali e la fallimentare liberalizzazione del settore si ripercuotono sugli utenti finali, non solo attraverso un aumento dei costi, ma anche tramite un peggioramento del servizio reso. Lo afferma il Codacons, commentando i rilievi avanzati dall’Antitrust.
“I rincari del 40% nel settore di atti giudiziari e multe hanno come unico risultato quello di far incrementare i costi generali della giustizia, rendendo di fatto impossibile per molti cittadini far valere i propri diritti nelle sedi opportune – afferma il presidente Carlo Rienzi –. Più volte il Codacons ha chiesto alle istituzioni competenti di liberalizzare in modo serio ed efficace i servizi postali, che appaiono ancora ben saldi in mano a Poste: l’assenza di concorrenza porta inoltre ad un peggioramento complessivo del servizio, con i tempi di consegna della corrispondenza che si allungano ed una crescita costante delle tariffe” conclude Rienzi.