Spondiloartrite assiale: il consumo di alcol è legato al danno della strutturale spinale. Lo rivela uno studio pubblicato su Arthritis Research & Therapy, il primo ad aver dimostrato l’esistenza di questa relazione
Il consumo di alcol è associato, in modo statisticamente significativo, con la progressione del danno strutturale spinale nei pazienti affetti da spondiloartrite assiale (axSpA).
Queste le conclusioni di uno studio di recente pubblicazione su Arthritis Research & Therapy, il primo ad aver dimostrato l’esistenza di questa relazione, anch’essa potenzialmente modificabile come un altro predittore modificabile noto di danno strutturale spinale, il fumo di sigaretta.
I presupposti della relazione tra il consumo di alcol e la progressione del danno spinale
“Ad oggi, le informazioni sulla relazione tra il consumo di alcol e le artriti infiammatorie sono piuttosto limitate e contraddittorie – scrivono i ricercatori nell’introduzione al lavoro”.
“Una recente metanalisi – continuano – ha mostrato che un consumo ridotto-moderato di alcol ha un effetto preventivo sullo sviluppo di artrite reumatoide (AR). Un altro studio Usa, invece, il Nurses’ Health Study, ha mostrato come un’assunzione eccessiva di alcol aumenti il rischio di artrite psoriasica”.
Fino ad ora, però, mancavano all’appello studi sugli effetti del consumo di alcol sulla progressione del danno strutturale spinale in pazienti con axSpA. Per colmare questo gap è stato implementato questo studio prospettico longitudinale, condotto su una coorte coreana di pazienti con axSpA (CASCO: the Catholic Axial Spondyloartrhitis Cohort).
Nello specifico, la coorte era costituita da 372 pazienti adulti con axSpA, reclutati nel corso di un biennio. I ricercatori hanno raccolto alcuni dati iniziali di questi pazienti, da quelli demografici ai risultati di laboratorio e radiografici, come pure i dati relativi all’attività di malattia.
Per ciascuno dei pazienti “bevitori” dello studio è stato calcolato il consumo di alcol per unità settimanali, intendendo per unità il consumo di 8 grammi di alcol, determinato sulla base dei questionari dei pazienti.
Questi ultimi prevedevano la risposta a quesiti relativi alla frequenza di assunzione di alcol, come pure alla tipologia e alla quantità di prodotto alcolico consumato.
I partecipanti allo studio sono stati raggruppati in soggetti bevitori o astemi e, sul totale dei partecipanti reclutati, 94 erano stati esclusi dall’analisi finale in quanto non avevano portato a termine il follow-up della durata prevista di 2 anni o in quanto affetti da anchilosi totale alla valutazione radiografica iniziale.
I risultati dello studio
Su 278 partecipanti inclusi nell’analisi finale, 206 erano classificati come “bevitori” e 72 come “astemi”. Alla luce delle analisi previste dal protocollo, è emerso che le variazioni nel corso del biennio relative al punteggio radiografico mSASSS (modified Stoke Ankylosing Spondylitis Spinal Score) erano più pronunciate tra i “bevitori” rispetto al gruppo degli “astemi” (2,7 vs. 1,5; p=0,007).
Non solo: le variazioni della conta dei sindesmofiti hanno mostrato un trend simile a quello visto sopra (differenze maggiori nel gruppo dei bevitori rispetto a quello degli astemi: 0,9 vs. 0,4; P=0,003).
Da ultimo, il gruppo dei “bevitori” ha mostrato più frequentemente variazioni significative del punteggio mSASSS – 2 o più unita nel corso del follow-up di durata biennale rispetto all’altro gruppo (60,7% vs. 29,2%: p<0,001). Il gruppo dei “bevitori” ha mostrato anche una maggior frequenza di nuovi sindesmofiti o la progressione di sindesmofiti pre-esistenti rispetto all’altro gruppo (51,5% vs. 26,4%; p<0,001).
Dopo analisi di regressione univariata e multivariata, i ricercatori hanno osservato che il consumo di alcol era significativamente legato al danno strutturale spinale, sia in termini di variazione del punteggio mSASSS che di progressione dei sindesmofiti.
In sintesi
“Lo studio ha dimostrato, per la prima volta, che l’assunzione di alcol è significativamente associata alla progressione di danno strutturale spinale in pazienti con axSpA – scrivono i ricercatori a commento dei risultati ottenuti nel lavoro -. Questi dati, pertanto – concludono – suffragano l’esistenza di un effetto nocivo del consumo di alcol sulla progressione del danno spinale e sarebbe auspicabile che venissero condotti nuovi studi clinici e di ricerca di base per chiarire l’effetto netto dell’alcol su questo aspetto importante dell’axSpA”.