Troppo sale nelle olive, senza saperlo


Olive sotto accusa per il contenuto di sale: gli esperti dell’associazione “Action on Salt”, presso la Queen Mary University di Londra, chiedono etichette più trasparenti

Olive sotto accusa per il contenuto di sale: gli esperti dell’associazione “Action on Salt”, presso la Queen Mary University di Londra, chiedono etichette più trasparenti

Gli esperti dell’associazione “Action on Salt”, presso la Queen Mary University di Londra, hanno analizzato 555 snack e stuzzichini tra i più diffusi sul mercato scoprendo un pericoloso contenuto di sale che nel caso di alcune olive è addirittura il doppio del contenuto di sale nell’acqua marina.

Il sale in eccesso, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un vero e proprio killer per la nostra salute: trattiene i liquidi nel nostro organismo, aumentando il carico di lavoro per cuore e reni. Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, adulti e bambini dopo i 7 anni dovrebbero consumare quotidianamente non più di 5 grammi di sale, solo un cucchiaino.
Non si tratta quindi solo del sale aggiunto ai piatti: il sale infatti è presente anche nel pane, nelle salse e in molti prodotti già pronti, i cui produttori lo aggiungono abbondantemente per prolungare la scadenza.

Per evitare di consumare troppo sale e grassi saturi, gli esperti di Action on Salt incoraggiano tutti i consumatori a controllare le etichette dei prodotti prima di acquistarli, e in particolare il contenuto di sale di olive, salsicce, acciughe, pomodori secchi e formaggio feta.

“Questa ricerca evidenzia la facilità con cui i consumatori assumono grosse quantità di sale senza neppure saperlo. E vi sono anche tanti grassi saturi nascosti negli snack salati e nei prodotti tipici da picnic. Anche per un semplice aperitivo non possono mancare dei piccoli piatti di accompagnamento, come le olive o le patatine. Abbiamo rilevato un’ampia variazione del contenuto di sale per ogni categoria di prodotto, e questo dimostra che una riformulazione del contenuto di sale è facilmente conseguibile. Vogliamo che l’industria alimentare riveli le informazioni nutrizionali dei loro prodotti in modo chiaro, nella parte davanti della confezione, su tutti i prodotti, in modo che le persone possano facilmente trovare delle opzioni più salutari” afferma Mhairi Brown nutrizionista
Action on Salt.