Tumore del polmone: arrivano due nuove indicazioni della Commissione Europea per atezolizumab in pazienti affetti dalla neoplasia
La Commissione Europea ha approvato l’uso di atezolizumab per due nuove indicazioni. In combinazione con la chemioterapia per il trattamento di prima linea di adulti con carcinoma polmonare metastatico non squamoso non a piccole cellule (NSCLC) che non abbiano mutazione di EGFR o malattia ALK-positiva.
Il regolatore ha inoltre autorizzato l’uso dell’inibitore di PD-L1 in combinazione con la chemioterapia per il trattamento di prima linea di adulti con carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio avanzato (Extensive Stage Small Cell Lung Cancer ES-SCLC), cioè quando la malattia è presente al di fuori di un emitorace.
Sandra Horning, direttore medico di Roche, ha osservato che la seconda approvazione “rende atezolizumab la prima immunoterapia oncologica disponibile in Europa per il trattamento iniziale del carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio avanzato”. Horning ha aggiunto “la combinazione di atezolizumab e chemioterapia ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza rispetto all’attuale standard di cura – un progresso che, fino ad ora, è stato difficile da raggiungere a causa della natura refrattaria di questa malattia”.
Il cancro al polmone è la principale causa di morte per cancro a livello globale, e ogni anno 1,76 milioni di persone muoiono ogni anno a causa di questa malattia, il che si traduce in oltre 4.800 decessi al giorno in tutto il mondo. Il NSCLC è il tipo di cancro al polmone più diffuso, e rappresenta circa l’85% di tutti i casi.
Carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio avanzato
L’approvazione in ES-SCLC si basa sui risultati dello studio di Fase III IMpower133, che ha dimostrato che atezolizumab in combinazione con carboplatino ed etoposide ha aiutato le persone a vivere significativamente più a lungo rispetto alla sola chemioterapia, con una sopravvivenza globale mediana (OS) di 12,3 mesi e 10,3 mesi, rispettivamente. Nel frattempo, la combinazione basata su atezolizumab ha anche ridotto il rischio di peggioramento della malattia o morte, con una sopravvivenza libera da progressione (PFS) di 5,2 mesi contro i 4,3 mesi della sola chemioterapia.
Carcinoma polmonare non a piccole cellule in prima linea
L’approvazione di atezolizumab per il trattamento di prima linea di adulti con NSCLC metastatico non squamoso che non abbiano mutazione di EGFR o malattia ALK-positiva si è basata sui dati dello studio di Fase III IMpower130.
L’anno scorso l’azienda aveva annunciato che lo studio ha raggiunto i suoi end point principali, con risultati che dimostrano che la OS mediana nei pazienti cui è stato somministrato atezolizumab più carboplatino e nab-paclitaxel era di 18,6 mesi, rispetto ai 13,9 mesi per coloro che hanno ricevuto solo carboplatino e il nab-paclitaxel. Inoltre, la PFS mediana nei due gruppi era rispettivamente di 7 mesi e 5,5 mesi.
Sviluppi futuri
L’azienda svizzera sta attualmente conducendo nove studi in fase avanzata per valutare atezolizumab da solo o in combinazione con altri farmaci in diversi tipi di tumore ai polmoni. Il prodotto, che ha ottenuto l’autorizzazione europea il mese scorso per il trattamento di adulti con tumore al seno non resecabile localmente avanzato o metastatico triplo-negativo, i cui tumori hanno espressione PD-L1 e che non hanno ricevuto una precedente chemioterapia per la malattia metastatica.